Mostre
Singolare Plurale
Il “Regionalismo Critico” nei percorsi visivi dagli archetipi del territorio al legame contemporaneo con la comunità.
Quest’anno Graphic Days® propone un percorso espositivo unico, che attraversa differenti epoche storiche e zone geografiche per raccontare le radici della storia e delle tradizioni del nostro Paese. La mostra collettiva prende spunto dal concetto teorico di “Regionalismo Critico” – ispirato all’omonima corrente architettonica framptoniana – ed espone le produzioni originali e le tavole che raccontano i singoli progetti visivi degli artisti e dei professionisti selezionati dai curatori del festival per l’esposizione.
Dai tappeti tipografici della tradizione sarda alla narrazione dei tarocchi, dalle creature fiabesche della natura fino ad arrivare alla tradizione iconografica religiosa, Singolare Plurale indaga le rivisitazioni contemporanee degli archetipi culturali e dei simbolismi propri della variegata cultura tradizionale italiana, che, nella loro reinterpretazione, si inseriscono nel tessuto circostante in maniera armonica e coerente.
Il recupero delle tradizioni e delle iconografie storiche preesistenti avviene così tramite nuovi codici linguistici e visivi, mostrando allo spettatore come, attraverso un processo di interpretazione che è del tutto contemporaneo, egli possa riconoscere e riconnettersi con una cultura ancestrale. La prima e più importante caratteristica dei progetti selezionati è, infatti, la ricerca (bibliografica, iconografica, fotografica, orale, archivistica) inerente tradizioni, culture, simbolismi, archetipi concettuali e fisici legati al territorio delle comunità e delle tradizioni locali che poi vengono ricontestualizzati in chiave contemporanea, attraverso l’uso di differenti mezzi e linguaggi espressivi.
Il taglio contemporaneo si amalgama con un contenuto storico e popolare, portando alla luce come il lavoro del progettista grafico sia parallelamente un lavoro di attivazione sociale, democratizzazione e consolidamento valoriale, ma anche di creazione di un rinnovato legame comunitario.
Tra gli artisti ed i professionisti coinvolti, spicca il nome di Mauro Bubbico, “Maestro” di questo approccio metodologico progettuale, e profondo conoscitore delle reinterpretazioni dell’universo del folklore e della tradizione.
Posterheroes: humans at work
Curato da Associazione Plug, in collaborazione con Favini.
Posterheroes è il concorso internazionale di comunicazione sociale che ogni anno chiama la comunità creativa globale ad esprimere il proprio pensiero su un tema di attualità attraverso un poster-manifesto.
La mostra Posterheroes: humans at work è dedicata ai poster vincitori della nona edizione edizione (2020) che ha coinvolto la comunità creativa sulle tematiche quali potenzialità e i rischi della tecnologia, la qualità dell’ambiente di lavoro e l’equilibrio con la sfera personale, l’equità e la lotta alle discriminazioni, ma anche la sostenibilità sociale e ambientale e le migrazioni economiche. La mostra intende restituire ed amplificare il valore di questa riflessione aperta e consapevole sulle possibili modalità di lavoro e di crescita sostenibile.
I poster vincitori sono stati selezionati da una giuria internazionale, formata dai professionisti e dagli artisti più rilevanti del panorama del graphic design. L’edizione si è svolta in collaborazione con il Learning Innovation Program di ITC-ILO, Organizzazione Internazionale del Lavoro, l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere la giustizia sociale e i diritti umani internazionalmente riconosciuti, e con il patrocinio di ISMEL – Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro dell’Impresa e dei Diritti Sociali.
Stay home
l’artista sarà presente all’inaugurazione del festival, giovedì 1 ottobre, dalle ore 18,30 alle ore 20,30 per firmare le copie del del volume che raccoglie le illustrazioni della mostra
Stay at home è il progetto dell’artista Riccardo Guasco, che durante i 56 giorni del lockdown italiano, oltre al suo abituale lavoro di illustratore, ha scelto di raccontare con ironia e originalità le speranze, le contraddizioni, le polemiche e tutte le altre sfaccettature di questo periodo, pubblicando un’illustrazione al giorno sui suoi canali social.
Nel succedersi dei giorni, le illustrazioni sono diventate un diario narrativo dei sentimenti contrastanti che tutti abbiamo sperimentato e condiviso, che oggi ha preso la duplice forma di una mostra e di un libro, nato con la finalità di raccogliere fondi, in collaborazione con l’Associazione Tapirulan, a favore di Fondazione Solidal di Alessandria e Croce Rossa – Comitato di Cremona.
Oltre all’arte del ‘900, tra cui i manifesti italiani e francesi degli anni 30/40, i disegnatori satirici francesi e i film di Charlie Chaplin, che Riccardo ha sempre visto come un serbatoio di idee utile per la sua produzione artistica, è stata la vita di tutti i giorni, soprattutto in un contesto così particolare, a rivelarsi la fonte di ispirazione principale per il suo lavoro di illustratore. Stay at home è una mostra che racconta il paradosso del periodo appena trascorso, descrivendo con stupore e leggerezza un tempo che ci ha trasformati tutti in attori e spettatori del palcoscenico domestico.
Un'altra storia
Un progetto di Luca Capuano e Camilla Casadei Maldini
Il progetto Un’altra storia di Luca Capuano e Camilla Casadei Maldini, curata da Viviana Gravano, in collaborazione con il collettivo A3.1, sarà parte del percorso espositivo del festival promosso da Print Club Torino, proponendo una serie di opere – estratte dal progetto più ampio ed articolato Rimosso d’Oltremare – che riflettono sul concetto di dimenticanza e rimozione, riferendosi nello specifico al periodo coloniale italiano nell’Africa Orientale e nel Mediterraneo e, più in generale, a tutte le tracce, i ritrovamenti, i processi reali che sono stati e sono tuttora “oggetto di rimozione’”da parte delle istituzioni e della società civile.
Il lavoro combina immagini di documentazione (Etiopia, Eritrea, Albania ecc..) con prelevamenti d’archivio, immagini off camera, objet trouvè, piccole collezioni e video.
“La rimozione non solo produce la desolazione dell’amnesia, ma falsifica le possibilità di analisi del reale, agisce sulla memoria e quindi sull’identità, sulle rappresentazioni e sulle narrazioni collettive, rendendole isteriche, tendenziose e dissociate – affermano Luca Capuano e Camilla Casadei Maldini. “Questa sottrazione è un processo psichico al quale si oppone il lavoro analitico, distorcendo le narrazioni e le rappresentazioni della storia e del presente, ma soprattutto generando un copione contraffatto e sotterraneo, una invenzione strategica, attraverso la quale si definiscono gli strumenti per interpretare il mondo che ci circonda. In questo terreno si manifesta l’aspetto pragmatico e crudele della rimozione, la lama del coltello: l’amnesia lascia nello spazio intorno a noi dei “residui”– che siano politici, ideologici, culturali – delle rovine, degli spettri che tornano in vita nel contemporaneo con una forza ancora più aggressiva e destabilizzante e soprattutto è proprio in questi spazi residuali, in questa zona d’ombra che questo progetto trova il suo materiale di elaborazione e intervento.”
Il festival sarà anche l’occasione per presentare il libro Nuovo Fiore, rielaborazione e adattamento editoriale della mostra.
graphic design:
Roberto Capozucca,
Tobia Ciabocchi,
Roberto Lenza,
Riccardo Savioli
Supervisione di Mauro Bubbico