Come per tutti i progettisti di giocattoli che si rispettino, nei progetti di Luca Boscardin ad essere giocoso non è mai solo l’output ma l’intero processo creativo.
Fra i suoi maggiori riferimenti l’immancabile Munari, da cui eredita la consapevolezza che giocare sia una cosa seria, e che i bambini siano i veri Maestri da cui apprendere. La loro capacità di dare libero sfogo alla propria immaginazione, così come la semplicità e l’universalità dei segni con cui si esprimono, costituiscono infatti una costante fonte di ispirazione per il suo lavoro. L’input iniziale di tutti i suoi progetti è l’illustrazione, caratterizzata da tratti semplici e minimali che spesso vengono convertiti in prodotti tridimensionali.
Sposa la filosofia del Meno – forme e linee – è più – spazio per l’immaginazione di bambini e adulti. Gli animali sono un soggetto ricorrente della sua poetica. Ne ha creati di diversi per materiale, contesto d’uso e tipologia di interazione: a dondolo (Cavalcade), volanti (Mobile Birds), scomposti e ricombinabili (Domino of Fantastic Creatures), calpestabili (Sensory Rug), e addirittura a grandezza naturale e su cui potersi arrampicare (Animal Factory). Ma il mondo della natura non rappresenta l’unico “parco giochi” per la sua immaginazione.
La sua curiosità si estende alla città e ai suoi abitanti, che ama rappresentare come “puzzle visivi” sempre mutevoli, come nel caso di Archiville e Wooden SculptureS.