Vesti il tuo bambino interiore: il potere del fashion design

Forme, colori e monogrammi da indossare: i capi di abbigliamento sono una delle principali forme di comunicazione visiva della società moderna. A ben vedere, il graphic design guarda alla brand identity come il fashion design all’identità personale. Dal pattern all’abito, parafrasando Rogers, l’abilità dei graphic e fashion designer risiede nel tradurre valori e messaggi in termini visivi e materici, con la particolarità per i secondi di avvalersi di un medium vivente e sempre diverso: il corpo umano. Ne risulta una comunicazione “umanamente” generativa, in cui lo stesso capo assume un significato pressoché unico a seconda delle diverse forme, cromie, posture, gestualità e intenzioni del corpo che veste. Al tempo stesso, ciò che indossiamo ha un fortissimo impatto su come ci sentiamo e comportiamo, e quindi su quello che comunichiamo, a noi stessi e agli altri.

Se dunque vestire e vestirsi è comunicare, quali forme e colori far indossare agli adulti per risvegliare il proprio bambino interiore? E ancora, a quali immagini “dare corpo” per rappresentare le istanze delle nuove generazioni? A partire da questi interrogativi e nell’ambito del tema del festival, la mostra nasce con l’intento di indagare cosa può dire il fashion design ai bambini o a proposito dei bambini

In mostra i lavori di LĀU Clothing, Face This e i lenticular projects di Antoine Peters.

Orari:
inaugurazione 23 settembre ore 18.00-23.00
lunedì-venerdì ore 16.00-20.00
sabato-domenica ore 10.00-20.00
1° ottobre ore 10.00-23.00

 

Angelica Gerosa: la composizione come pratica

Quando la carta smette di essere semplice base di supporto per pennellate e diventa essa stessa segno espressivo, le illustrazioni si trasformano in ipnotiche composizioni geometriche, o assumono tridimensionalità dando vita ad animali colorati e volti giocosi. È su questa trasformazione che si fonda la poetica di Angelica Gerosa, illustratrice e paper designer italiana con una grande passione per la combinazione di colori e forme e un’attenzione particolare alla relazione fra pieni e vuoti. Attingendo da fonti d’ispirazione diverse, fra cui gli artisti del Bauhaus (Kandinskij primo fra tutti), Matisse, i Futuristi, Picasso, la cultura folk indiana, le civiltà antiche e, particolarmente ispirata dai Combine-paintings di Rauschenberg, il suo processo creativo è incentrato su una sperimentazione analogica, libera e generalmente lenta che coinvolge diversi materiali e tecniche. Questa mostra pone enfasi sulla sua maestria nella lavorazione della carta, applicata ad una ricerca incessante e paziente di un equilibrio nella creazione di composizioni multi-materiche. Attraverso distese di collage caleidoscopici, i suoi “trofei di caccia” (all’immaginazione), le maschere e un coloratissimo bestiario di carta, il visitatore è invitato a scoprire cosa succede quando la carta viene intesa come tela (multicolore) da piegare, tagliare e modellare, piuttosto che riempire.

La partecipazione al workshop è gratuita.
L’ingresso alla Cavallerizza richiede il pagamento del biglietto di ingresso di 8 euro, gratuito per i bambini.

Orari:
inaugurazione 23 settembre ore 18.00-23.00
lunedì-venerdì ore 16.00-20.00
sabato-domenica ore 10.00-20.00
1° ottobre ore 10.00-23.00

 

Ola Niepsuj: la meraviglia nel quotidiano

Combinando la leggerezza degli scarabocchi infantili con una composizione impeccabile, la graphic artist polacca Ola Niepsuj è rinomata per il suo stile giocoso ed elegante, un antidoto perfetto contro il recente isolamento causato dalla pandemia. Questa mostra si propone di svelare il suo caratteristico senso dell’umorismo, la finezza e il fascino delle sue composizioni, mettendo in mostra una collezione di disegni originali e collage dal suo archivio, oltre che tre recentissime serie di opere. La prima, Summer in the city, sembra riferirsi proprio a questo – tramite la rappresentazione dei piccoli piaceri urbani della sua vita quotidiana a Varsavia, estraendo l’esuberanza policroma e la joie de vivre dai più piccoli dettagli mondani. Ispirandosi ai maestri polacchi del poster design e dell’illustrazione degli anni ’60, Ola Niepsuj combina le tecniche analogiche di disegno a inchiostro, cut-out e tipografia a matita unendole al digitale. Le sue trame ricche e l’attenzione ai dettagli servono sempre allo scopo di quella che lei definisce come “ la sua ricerca di umorismo e ambiguità.” Questo approccio è ancora chiaramente visibile – o forse ancora più evidente – quando la palette colori viene ridotta al minimo nei ritagli Matissiani in bianco e nero della serie Object Salon. Al contrario, la terza collezione in mostra – Outdoor club – dedicata ai giochi con la palla, è ingenuamente colorata ed evoca la semplicità e la gioia dei primi anni di Niepsuj, irradiando un senso di meraviglia e innocenza infantile.

Orari:
inaugurazione 23 settembre ore 18.00-23.00
lunedì-venerdì ore 16.00-20.00
sabato-domenica ore 10.00-20.00
1° ottobre ore 10.00-23.00

 

Luca Boscardin. Giocare con l’essenziale è un’arte

Come per tutti i progettisti di giocattoli che si rispettino, nei progetti di Luca Boscardin ad essere giocoso non è mai solo l’output ma l’intero processo creativo.

Fra i suoi maggiori riferimenti l’immancabile Munari, da cui eredita la consapevolezza che giocare sia una cosa seria, e che i bambini siano i veri Maestri da cui apprendere. La loro capacità di dare libero sfogo alla propria immaginazione, così come la semplicità e l’universalità dei segni con cui si esprimono, costituiscono infatti una costante fonte di ispirazione per il suo lavoro. L’input iniziale di tutti i suoi progetti è l’illustrazione, caratterizzata da tratti semplici e minimali che spesso vengono convertiti in prodotti tridimensionali.

Sposa la filosofia del Meno – forme e linee – è più – spazio per l’immaginazione di bambini e adulti. Gli animali sono un soggetto ricorrente della sua poetica. Ne ha creati di diversi per materiale, contesto d’uso e tipologia di interazione: a dondolo (Cavalcade), volanti (Mobile Birds), scomposti e ricombinabili (Domino of Fantastic Creatures), calpestabili (Sensory Rug), e addirittura a grandezza naturale e su cui potersi arrampicare (Animal Factory). Ma il mondo della natura non rappresenta l’unico “parco giochi” per la sua immaginazione.

La sua curiosità si estende alla città e ai suoi abitanti, che ama rappresentare come “puzzle visivi” sempre mutevoli, come nel caso di Archiville e Wooden SculptureS.

Pinaffo e Pluvinage: visualizzare l’invisibile

Qual è il confine tra design e magia?

Dal 2015 il duo Pinaffo — Pluvinage realizza installazioni ipnotizzanti affrontando complessi temi concettuali attraverso soluzioni giocose e ingegnose. Fungendo da strumenti di apprendimento capaci di sorprendere, ogni loro lavoro indaga un determinato sistema invisibile utilizzando l’arte e il design per rivelare le sue caratteristiche impalpabili, così da rendere la loro comprensione accessibile a tutti. Il loro forte senso grafico, la spiccata capacità manuale e l’approccio interdisciplinare, stimolati dalla predilezione per componenti semplici ed economiche, si traduce in un linguaggio visivo e interattivo unico, capace di parlare alla curiosità di tutti.

La mostra è una wunderkammer di tutti i loro progetti – Jelly Safari, Papier Machine, Château d’eau, Île à gratter, Code set, e molti altri – ciascuno dei quali si direbbe flirtare con l’attenzione del pubblico prima di permettergli di familiarizzare con la logica di codici e algoritmi, con i meccanismi di touchscreen e pulsanti, con la magia dei materiali intelligenti.

Orari:
inaugurazione 23 settembre ore 18.00-23.00
lunedì-venerdì ore 16.00-20.00
sabato-domenica ore 10.00-20.00
1° ottobre ore 10.00-23.00

NFT EXPERIENCE

Creativi si nasce, non si diventa — semmai, crescendo diventa sempre meno naturale esercitarla. I bambini infatti, liberi da preconcetti proprio perché caratterizzati da una limitata conoscenza del mondo, sono i più aperti a nuove esperienze e sperimentazioni. Veri esperti di leggerezza, meraviglia e spontaneità, attraverso la loro immaginazione e fluidità di pensiero, ogni adulto può riscoprire la capacità di superare gli ostacoli e guardare oltre l’apparenza delle cose. Mettere al centro le nuove generazioni significa intraprendere un percorso di crescita, rivolgendo lo sguardo al futuro e creando i presupposti per una sua maggiore integrità sociale e ambientale.

Il visual del festival traduce in chiave visiva e astratta queste tematiche. Proponendosi come rivisitazione tridimensionale e generativa del tangram, ne esaspera le forme e ne fonde le cromie giocando con la sovrapposizione di texture, per trasmettere un messaggio di crescita, cambiamento e molteplicità dei punti di vista. Nato come linguaggio digitale, il potenziale generativo del visual viene esplorato anche in analogico attraverso l’utilizzo di tecniche differenti – dalla serigrafia all’incisione fino alla creazione di tessuti, partendo dall’esperienza del laboratorio Print Club Torino. Ne risulta uno spazio immersivo e multisensoriale popolato da una serie di opere uniche, fisiche e digitali, presenti sul mercato come NFT.

Nel tentativo di mettere in relazione il mondo del visual design e l’universo dei bambini, così da stimolare il bambino in ogni designer ad adottare un’attitudine di costante sperimentazione, era infatti immancabile confrontarsi con la cripto arte. Vera e propria “fanciulla” della cultura visiva contemporanea, tanto per il suo recente sviluppo quanto per il suo carattere intrinsecamente sperimentale, imprevedibile e dinamico, la mostra ne offre un assaggio attraverso una selezione di lavori da parte di alcuni dei maggiori artisti NFT internazionali: Aeforia (Alexy Préfontaine), Anna Lucia, Baugasm (Vasjen Katro), Carlos de AndradeCassiopeus (Lubos Oravec), Fabiano SpeziariGabriele CalviJohana Kroft, Lele Gastini, Liam PitchfordLip Comarella, Marco MoriMattia Cuttini, Matteo Mauro0xma (Olivier Mattia), Paola PinnaThomas Lin Pedersen, Vincent Schwenk, wwatkns (William Watkins).

Orari:
inaugurazione 23 settembre ore 18.00-23.00
lunedì-venerdì ore 16.00-20.00
sabato-domenica ore 10.00-20.00
1° ottobre ore 10.00-23.00

Cas Holman: design for play

Per due decenni Cas Holman ha progettato prodotti ed esperienze di gioco che incoraggiano l’esplorazione, l’immaginazione e la collaborazione. Cas è fondatrice e progettista di Heroes Will Rise, azienda di giocattoli indipendente conosciuta per aver prodotto Rigamajig, i premiati kit di costruzione utilizzati nelle scuole e negli spazi pubblici di tutto il mondo.

Per la prima volta in Italia, questa mostra interattiva presenta opere inedite e illustrazioni originali, schizzi progettuali, modelli in scala e prototipi che offrono allo spettatore uno spaccato del suo processo creativo, altamente iterativo e pratico: il raggiungimento del prodotto finale avviene attraverso un percorso basato sulla ripetizione di gestualità e tecniche. Holman non interpreta mai le cose secondo un ordine prestabilito – motivo per cui il suo metodo di progettazione mette in mostra la complessità del decostruire e ricostruire il processo di progettazione.

Gli schizzi di Cas possono sembrare disordinati, alcuni scarabocchi quasi indecifrabili. Quando disegna, la sua mano e la sua mente lavorano insieme per immaginare soluzioni alternative. Cas non utilizza il disegno come strumento per comunicare un pensiero, ma come supporto per generare nuove idee, visualizzare o ancora per capire come un progetto può funzionare o trasformarsi.

I prototipi e i modelli in scala sono intesi come elementi tridimensionali per “comprendere” il funzionamento di un oggetto in relazione alle mani, al corpo di un bambino o ancora – come presentato in questa mostra – agli altri elementi del kit Rigamajig. I prototipi e modelli sono realizzati con materiali facilmente reperibili e sono parte integrante del processo creativo. Utilizzati dai bambini per momenti di gioco e “play-testing”, questi elementi sono protagonisti della parte più importante del processo di progettazione di Cas: il testing e la ricezione di feedback da parte dei bambini stessi.

Progetto espositivo di Cas Holman.