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Matteo Giuntini si muove nel territorio della pittura,
ma lo fa in maniera dirompente e viscerale.

Matteo Giuntini: Apri Vuoto

16 - 26 maggio 2024

Exhibition

Matteo Giuntini è nato a Livorno, in Toscana, nel 1977. Il suo percorso professionale inizia nel 2005 a Firenze, da cui si susseguono numerose collettive e personali in gallerie e spazi pubblici sia in Italia che all’estero.  Negli anni collabora con case editrici, agenzie pubblicitarie, case discografiche, aziende e case di moda. Tra il 2016 ed il 2019 partecipa a residenze estere e nazionali, per ultima quella del 2019 presso il Museo Macro di Roma all’interno del progetto “Studio su Bosch”. I suoi lavori Entrano a far parte di molte collezioni private e pubbliche. Tra le mostre pubbliche si segnala lo GNAM (Galleria nazionale d’Arte Moderna) di Roma, Museo Civico di Crema, Macro Museo di Roma.

Ospite della nona edizione del festival Graphic Days®, Matteo Giuntini ha realizzato un’opera site specific dipingendo le pareti di un’intera stanza all’interno del percorso espositivo.

La sua arte panteistica celebra la natura e la sua forza irrazionale. Parte di questa natura è l’uomo: non centro di un mondo al suo servizio, ma soggetto agente e pensante nel vortice caotico delle cose naturali. La difficoltà di stare al mondo, comune a ogni essere umano, esplode sulla tela di Giuntini attraverso volti grotteschi e segni primordiali che ricordano le pitture rupestri.

Elementi vegetali che sembrano uscire da erbari medievali irrompono nella rappresentazione: non sono immagini consolatorie o decorative, ma frammenti di natura che vanno a fuoco come la nostra anima, mentre profili animaleschi emergono dallo sfondo.

È un’arte a suo modo mistica, fatta di un animismo contemporaneo che si posa su ogni aspetto della realtà per divorarlo, assimilarlo e infine restituirlo sulla tela in forma di pittura.