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Due giorni di incontri per riflettere sui temi della Giusta Transizione e dare vita a un’opera partecipativa che mette in dialogo le città di Torino e Malaga.

Reciprocity

2024-2025

Reciprocity nasce dalla volontà di proporre una riflessione condivisa sui temi della Giusta Transizione attraverso un approccio multidisciplinare e generativo; si propone di essere un’ispirazione per nuovi modelli: come parola chiave per costruire un’altra relazione tra il patrimonio vivo delle comunità locali per un benessere collettivo e inclusivo.

Il progetto esplora temi considerati particolarmente urgenti per il patrimonio abitativo delle comunità locali, a partire dai casi specifici di Torino e Malaga: la cura del verde pubblico, il co-housing, il diritto alla casa, le pratiche comunitarie e le politiche urbane per la gestione delle risorse naturali. 

Il progetto prenderà il via a Torino il 20 e il 21 settembre con una serie di talk, laboratori creativi e interventi artistici finalizzati a realizzare un’opera collettiva a cura dell’artista Eva Frapiccini: un’installazione che raccoglierà pensieri e richieste per il futuro della convivenza con l’ambiente naturale, realizzata su tessuto e che si presterà a mostre itineranti. 

L’opera sarà esposta presso Toolbox Coworking al termine della tappa torinese e a Malaga nella primavera 2025 in occasione del secondo appuntamento dell’iniziativa che sarà ospitato dallo spazio culturale La Casa Invisible.

20 settembre 

9.30-13.30
Dibattito: Il verde urbano e lo spazio pubblico

Moderano Eva Frapiccini e Ilaria Reposo

Tavolo 1
Il rapporto tra esseri umani e natura: il caso dei parchi fluviali a Torino
Elena Casetta di Labont, Unito
Manuela Ronci di Full, Polito

Tavolo 2
Il coinvolgimento della cittadinanza nei processi di riqualificazione ambientale e urbana
Alessandro Tempia Valenta di Urban Lab
Ilaria Reposo e Fabio Guida di Graphic Days®

Tavolo 3
Torino-Milano: la riconversione di aree industriali in zone di agricoltura e lo stato del verde urbano
Stefano Olivari di Orti Generali
Chiara Quinzii di Quinzii Terna Architecture

Tavolo 4
Turismo sostenibile e comunità montana
Paola Borrione di Fondazione Santagata
Claudio Marciano di UniGe, Fowardto

14.30-17.00
Workshop e realizzazione di un progetto artistico partecipato insieme all’artista Eva Frapiccini

17.00
Proiezione video The Rehabilitation of La Casa Invisible—Chapter I a cura del duo artistico Libia Castro e Ólafur Ólafsson

18.00
Rinfresco

Agli Architetti sono riconoscibili 4 CFP.

 

21 settembre 

9.30-13.30
Dibattito: Diritto alla casa e co-abitazione come pratica
Moderano Eva Frapiccini e Ilaria Reposo

Tavolo 5
Il concetto di giustizia sociale e approfondimento dell’approccio sociologico sull’inurbamento
Tiziana Andina e Carlo Genova di Labont, Unito

Tavolo 6
Il caso del Community Land Trust in Italia: un modello di proprietà immobiliare collettivo
Silvia Cafora e Erica Mangione di Full, Polito
Karl Krähmer di Fondazione Porta Palazzo

Tavolo 7
Modelli e pratiche di rigenerazione urbana ed il contesto torinese
Aurelio Balestra di Toolbox Coworking
Francesca Bragaglia di Full, Polito

Tavolo 8
Il caso di Malaga: la Casa Invisible, un progetto di riabilitazione e il suo contesto
Carlos Sanjuan, Alicia Carrió di La Casa Invisible

Tavolo 9
Il progetto artistico “The Rehabilitation of The Invisible House – Chapter I”
Libia Castro e Gemma Medina di Asociación de Arte Útil 

14.30-16.00
Workshop e realizzazione di un progetto artistico partecipato insieme all’artista Eva Frapiccini

16.00-18.00
Performance e presentazione dell’opera al pubblico

10.00 – 18.00 Proiezione in Print Club video The Rehabilitation of La Casa Invisible—Chapter I a cura del duo artistico Libia Castro e Ólafur Ólafsson

Da un’idea di Eva Frapiccini 

Un progetto di Print Club Torino

In collaborazione con il duo artistico Libia Castro & Ólafur Ólafsson, Fundatión de los Comunes, La Casa Invisible, Asociación de Arte Útil, Full – Politecnico di Torino, LabOnt – Università di Torino, Toolbox Coworking

Questo progetto è stato reso possibile grazie al sostegno finanziario del Culture of Solidarity Fund promosso dall’European Cultural Foundation.

L’evento si svolge in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC di Torino e con la Fondazione per l’architettura

Il rapporto tra natura e spazio urbano, il diritto alla casa e le pratiche di co-progettazione abitativa: questi i temi al centro di Reciprocity.
Un’occasione per confrontarsi su buone pratiche e sfide del prossimo futuro, per promuovere lo scambio tra comunità e territori esplorando temi urgenti per una transizione delle città in cui viviamo, a partire dall’analisi dei casi di Torino e Malaga. 

 

Prima tappa a Torino il 20 e 21 settembre 2024.
Seconda tappa a Malaga nella primavera 2025.

 

Scopri il programma completo della prima tappa!

20 settembre

Il verde come elemento indispensabile della progettazione di spazi pubblici che favoriscano il benessere delle persone; il caso dei parchi fluviali

 

9.30-13.30
Interventi di Elena Casetta (LabOnt – Laboratorio di Ontologia dell’Università di Torino), Manuela Ronci (FULL – Future Urban Legacy Lab del Politecnico di Torino), Alessandro Tempia Valenta (Urban Lab), Ilaria Reposo e Fabio Guida (Graphic Days), Chiara Quinzii (Quinzii Terna Architecture), Stefano Olivari (Orti Generali), Paola Borrione (Fondazione Santagata) e Claudio Marciano (Università di Genova, Forwardto)

 

14.30-17.00
Workshop e produzione dell’opera insieme all’artista

 

17.00
Proiezione video The Rehabilitation of La Casa Invisible—Chapter I a cura del duo artistico Libia Castro e Ólafur Ólafsson

 

18.00
Rinfresco

 

Agli Architetti sono riconoscibili 4 CFP.

 

 

 

21 settembre

L’abitare sostenibile: il diritto alla casa, la co-abitazione e le politiche urbane; l’esperienza della città di Malaga

 

9.30-13.30
Interventi di Silvia Cafora e Erica Mangione (FULL – Politecnico di Torino), Tiziana Andina e Carlo Genova (LabOnt – Università di Torino), Karl Krähmer (Fondazione Porta Palazzo), Aurelio Balestra (Toolbox Coworking), Francesca Bragaglia (FULL) Libia Castro (artista), Gemma Medina (Asociación de Arte Útil) e Carlos Sanjuan (Casa Invisible)

 

14.30-18.00
Workshop e produzione dell’opera insieme all’artista

 

18.00
Performance e presentazione dell’opera al pubblico

 

10.00 – 18.00 Proiezione video The Rehabilitation of La Casa Invisible—Chapter I a cura del duo artistico Libia Castro e Ólafur Ólafsson

 

Il confronto Torino-Malaga

La riflessione propone un confronto tra due contesti urbani diversi ma con molti elementi di contatto: l’esperienza di Torino, una città dal passato industriale e con un interessante patrimonio naturale, dove la transizione potrebbe significare un migliore utilizzo delle sue componenti naturalistiche per contrastare e mitigare gli effetti prodotti dal cambiamento climatico; il caso di Malaga, dove il processo di gentrificazione e turistificazione ha consumato il quartiere storico della città, ma in cui i cittadini difendono e partecipano alla vita del centro culturale La Casa Invisible, in cui Arte, Architettura, Sviluppo Sostenibile, Impegno Civico e Diritto sono diventati strumenti per un futuro alternativo.

L’opera partecipata

Reciprocity non è un semplice convegno, ma anche un laboratorio serigrafico, un momento di condivisione aperto in cui verrà realizzata un’opera partecipativa che raccoglie tensioni del presente e istanze per il futuro, un’opera realizzata da e tra le città di Torino e Malaga.

Durante i lavori dei nove tavoli di discussione, le persone che saranno tra il pubblico potranno trascrivere le parole che si sono rivelate più significative, o domande aperte, che possono arricchire il dibattito e le attività laboratoriali del pomeriggio. L’esito sarà un’installazione itinerante in tessuto, realizzata grazie ai pensieri e alle istanze che nascono dal confronto con i partecipanti ai workshop a Torino e Malaga. L’opera sarà esposta presso Toolbox Coworking al termine della tappa torinese, e presso la Casa Invisible di Malaga a Marzo 2025, in occasione del secondo workshop partecipativo.

Ospiti

Eva Frapiccini: è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (NABA). La sua ricerca indaga la percezione del tempo e le forme di condivisione per comprendere i processi di creazione di squilibri sociopolitici, in un approccio interdisciplinare, l’artista utilizza la fotografia, video ed audio installazione, progetti partecipativi e collabora spesso con designer, musicisti e performativi. Ha preso parte a vari festival tra cui Torinodanza; il Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia; il Month of Photography; la Biennale Giovani Artisti di Monza e mostre collettive presso Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli; Nederlands Fotomuseum, Rotterdam; FACT, Liverpool; Triennale di Milano; HVB Kunst Palais, Munich; MAXXI Roma; Maison de la Photographie, Paris; Martin Gropius Bau Museum, Berlin; Casino Luxembourg, Luxembourg; House of Photography, Mosca.

Claudio Marciano – Unige: ricercatore a tempo determinato (tipo A) presso l’Università di Genova in sociologia dell’ambiente e del territorio. I suoi interessi di ricerca spaziano dall’impatto sociale delle tecnologie alle politiche di innovazione, con uno sguardo particolare sulla dimensione urbana e sui rapporti tra stato e mercato. Da anni è membro di Forwardto, un network di professionisti e accademici che si occupa di sviluppare e applicare metodi di foresight sociale per aziende e amministrazioni pubbliche, ad esempio l’elaborazione di scenari qualitativi e di visioni sulla transizione ecologica.  È stato assessore alla sostenibilità urbana e alla città intelligente del Comune di Formia per dieci anni, è autore di libri e saggi per editori nazionali e stranieri.

Alessandro Tempia Valenta – Urban Lab: Laurea in Sociologia all’università di Trento, Master di 2° Livello in gestione e co-produzione di processi partecipativi, comunità e reti di prossimità all’università di Bologna con Fondazione Innovazione Urbana. All’Urban Lab dal 2021 con il ruolo di ingaggio stakeholder e relazioni con il territorio. Nell’ambito del progetto europeo Conexus, conduzione di attività di animazione del Life Lab del quartiere Valdocco attraverso il coinvolgimento degli stakeholder del quartiere, con specifico riferimento agli istituti scolastici. Messa a sistema delle realtà del territorio, per la co-progettazione di un percorso comunicativo, informativo e di sensibilizzazione su Valdocco Vivibile, in particolare in relazione al contrasto ai fenomeni del cambiamento climatico – insieme a Graphic Days, attività di guerrilla marketing. Insieme al Comune di Torino, gestione e organizzazione del forum di co-learning a Torino nell’ottobre 2023.

Chiara Quinzii – Quinzii Terna Architettura: Quinzii Terna Architettura è uno studio di architettura con sede a Milano, fondato nel 2012 e diretto da Chiara Quinzii e Diego Terna. Lo studio si occupa di architettura, urbanistica e ricerca in ambito nazionale e internazionale, lavorando su una vasta gamma di progetti, supportati da editoria, critica e didattica.
La sua attività si sviluppa attraverso commissioni, concorsi, pubblicazioni e workshop. Il lavoro dello studio è stato premiato in diversi concorsi internazionali alla scala urbana ed architettonica in Italia, Russia, Bulgaria e Finlandia e la sua ricerca è stata pubblicata su libri e riviste. Tra i lavori più importanti, lo studio ha redatto una serie di ricerche sullo spazio pubblico di Milano e di altre realtà internazionali, supportato da Triennale di Milano, Comune di Milano, Università e Fondi internazionali; ha partecipato con il
gruppo di Stefano Boeri alla formulazione di una visione strategica per gli scali dismessi di Milano (il Fiume Verde); ha redatto il progetto di riqualificazione della Cascina San Bernardo del Comune di Milano per Società Umanitaria, l’allestimento di 5 padiglioni temporanei per la mostra Hub Leonardo durante Expo 2015 per Fondazione Stelline e il progetto urbano ed architettonico di un quartiere residenziale in Provincia di Milano per CCL (Confcooperative). I due partner sono consulenti urbani e strategici per amministrazioni pubbliche ed enti e istituzioni private.

Paola Borrione – Fondazione Santagata: È Head of Research di Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura, che presiede dal 2018. Si occupa di economia della cultura, di produzione culturale contemporanea, e di sviluppo a base culturale. Ha condotto progetti di ricerca, consulenza strategica e formazione, con una vasta esperienza a livello nazionale e internazionale. Insegna “Culture and arts economics” a SciencesPo (Parigi) ed è valutatrice di programmi europei di sostegno alle organizzazioni creative e culturali.

Stefano Olivari – Orti GeneraliStefano Olivari, paesaggista classe 1983, diplomato all’Ecole du Paysage di Versailles, è co-ideatore e coordinatore del progetto di riqualificazione e agricoltura urbana Orti Generali. Tra le sue realizzazioni il giardino del Palazzo dei Diamanti a Ferrara.

Elena CasettaLabont: insegna presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino. Dopo una formazione in filosofia teoretica e metafisica analitica, si è specializzata in filosofia della biologia all’IHPST (Institut d’Histoire et de Philosophie des Sciences et des Techniques) di Parigi e al Centro de Filosofia das Ciências dell’Università di Lisbona. Il suo ultimo libro è Filosofia dell’ambiente, Bologna, Il Mulino, 2023.

Silvia Cafora – Full: architetta Phd è ricercatrice presso il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. Svolge attività di ricerca principalmente nell’ambito dei Diritto alla casa, dei modelli abitativi Community-led  e delle fragilità territoriali con particolare attenzione alle pratiche comunitarie di accesso e rigenerazione del patrimonio edilizio, naturale e culturale. Si è occupata di spazi informali e diritto alla città, presso il Politecnico di Milano e la Escuela de Arquitectura y diseño di Valparaiso in Cile. Consulente scientifica presso Fondazione Feltrinelli di Milano sulle tematiche relative all’Housing. Fondatrice del collettivo di architettura Frange Mobili, lavora a progetti di collaborative housing e rigenerazione territoriale su base comunitaria attraverso pratiche architettoniche, culturali e artistiche.

Erica Mangione – Fullricercatrice del centro interdipartimentale FULL del Politecnico di Torino e attivista. La sua attività di ricerca transdisciplinare, tra urbanistica geografia e sociologia, si concentra sulle relazioni complesse tra università, territori e popolazioni giovanili, guardando alle pratiche di uso dello spazio, ai processi di trasformazione urbana e alle politiche pubbliche. Attualmente è parte del team del Progetto di Rilevante Interesse Nazionale LINUS – Living the university city, che studia le dinamiche dell’abitare studentesco nelle città attrattive del nord Italia. In passato si è occupata di processi di esclusione socio-spaziale legati alle mobilità turistiche nel contesto europeo e di governance delle economie notturne. É attivista per il diritto alla casa nella città di Torino, tra le promotrici della campagna Vuoti a rendere contro lo sfitto abitativo.

Manuela Ronci – Fullaesaggista, ha conseguito il Dottorato in Urban and Regional Development presso Politecnico di Torino (PoliTo) e Università degli Studi di Torino (UniTo). La sua tesi di dottorato ha indagato il ruolo che l’architettura del paesaggio e la pianificazione rivestono nella promozione della biodiversità urbana, con l’obiettivo finale di definire una collezione di strategie progettuali capaci di integrare gli aspetti ecologici nel disegno dello spazio aperto, colmando il divario tra le previsioni di piano e la pratica progettuale. Il suo attuale lavoro di ricerca è focalizzato sull’attivazione di processi di rigenerazione urbana attraverso l’articolazione di sistemi di parchi fluviali, con particolare attenzione al contesto urbano ed ecologico di Torino. Lavora come collaboratrice alla didattica presso il Politecnico di Torino in diversi corsi di livello magistrale e triennale, principalmente nell’ambito dell’architettura del paesaggio, ma anche della pianificazione paesaggistica.

Francesca Bragaglia – Full: è ricercatrice in Tecnica e Pianificazione Urbanistica presso il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio del Politecnico di Torino. Ha conseguito il dottorato di ricerca in “Urban and Regional Development” nel 2022 occupandosi di processi di innovazione sociale e rigenerazione urbana in Francia e Inghilterra e collaborando con Sciences Po Paris e  l’Università di Reading. Svolge attività didattica nel corso di laurea in architettura del Politecnico e nel Master Post-Laurea D-ESG e Responsabile di Impatto, della Scuola di Management e Economia dell’Università di Torino.

Carlo Genova – Labont: è professore associato all’Università di Torino, dove insegna Sociologia dei processi culturali e Stili di vita e spazi urbani. I suoi principali campi di ricerca empirica sono le culture giovanili nello spazio urbano, l’attivismo politico giovanile, la sostenibilità nei consumi alimentari. I suoi interessi teorici si concentrano principalmente su stili di vita e subculture, analisi sociale dello spazio e della cultura materiale, sociologia interpretativa.

Karl Krähmer – Fondazione Porta Palazzo: Karl Krähmer è geografo, ricercatore e attivista. Fa ricerca all’Università di Torino, è vicepresidente della Fondazione di Comunità Porta Palazzo, presidente della Fondazione Community Land Trust – Terreno Comune e attivo nel Movimento per la Decrescita Felice. Si interessa della congiunzione tra questioni sociali ed ambientali, in particolare in relazione a città, casa e cibo e in una prospettiva oltre l’ossessione per la crescita economica.

Aurelio Balestra – Toolbox: Dal 2009 si occupa della rifunzionalizzazione di un’area ex-industriale nel centro di Torino in cui ha sviluppato Toolbox Coworking, un hub creativo dove oltre 150 attività tra aziende innovative, startup, freelance, università e organizzazioni non profit convivono ogni giorno per migliorare il proprio business e i propri progetti in un ambiente stimolante che promuove la collaborazione.

Libia Castro and Ólafur Ólafsson: sono un team di artisti che vive e lavora a Rotterdam e risiede e lavora regolarmente a Reykjavik e Malaga. La loro pratica artistica è collaborativa, concettuale, socialmente impegnata e transdisciplinare. Insegnano a intermittenza in diverse università d’arte e realizzano progetti accademici in collaborazione. Lavorano con un’ampia varietà di media, tra cui video, disegno, testo, ambienti multimediali, performance e interventi pubblici (all’aperto). Nel corso degli anni si sono uniti a gruppi di attivisti e hanno invitato altri artisti, professionisti e persone diverse a lavorare in tandem con l’arte e l’attivismo, creando collettivi temporanei elastici DoItTogether.
Sensibili al contesto e ai luoghi in cui collocano il loro lavoro, esplorano in modo critico e inventivo i modi in cui la vita quotidiana, la società e l’individuo sono influenzati da fattori ideologici, culturali, storici, socio-economici e politici, concentrandosi e riflettendo su narrazioni silenziate o divergenti. Hanno rappresentato il Padiglione islandese alla 54ª Biennale di Venezia e il loro lavoro viene esposto in piazze, tetti, iniziative di artisti, centri culturali e sociali e istituzioni artistiche, tra l’altro all’8ª Biennale dell’Avana, alla National Gallery of Norway, a Manifesta 7, a La Casa Invisible Málaga, al CAAC di Siviglia, alla 19ª Biennale di Sydney, all’Appel CAC di Amsterdam, al KW Institute for Contemporary Art di Berlino e al Platform Garanti CAC di Istanbul. Hanno ricevuto il Basis Price Prix de Rome 2009 nei Paesi Bassi e l’Icelandic Art Prize per l’arte contemporanea nel 2021.

Carlos Sanjuán Guerrero – La Casa Invisible: laureato in lavoro sociale, è stato libraio per oltre due decenni, alimentando la curiosità e incoraggiando la lettura, soprattutto nelle sezioni di arte e scienze umane. Da 17 anni è membro attivo del centro socio-culturale autogestito La Casa Invisible. Come rappresentante e parte dell’area della Cultura Libera sostiene il lavoro di mediazione culturale e organizza concerti e mostre con una prospettiva critica sulla storia e sulle politiche culturali della città.
Nel 2021 ha fondato il laboratorio di stampa Matriz, recuperando vecchie macchine da stampa tipografiche, con l’obiettivo di creare uno spazio per l’apprendimento collettivo e produrre i propri testi insieme ad altri da amici e sconosciuti.

Gemma Medina – Arte Útil è una storica dell’arte, curatrice indipendente, educatrice e scrittrice con sede a Eindhoven. Studia l’idea e la prassi dell’Arte Útil, implementando pratiche collaborative e pedagogie alternative. Partecipa a progetti che esulano dal discorso artistico standard, avvicinando l’arte a un pubblico più vasto. Ha conseguito un dottorato in arte contemporanea e scienze umane presso l’Università di La Laguna ed è stata coinvolta in diversi progetti curatoriali e di mediazione presso il Van Abbemuseum, Boijmans, CAAM, Mima e Whitworth Gallery, YBCA e MUAC, tra gli altri. Ha fatto parte del team curatoriale del Museum of Arte Útil e ha guidato la ricerca per la raccolta dell’archivio Arte Util. Dal 2014 è membro dell’Asociación de Arte Útil e lavora come curatrice, ricercatrice e archivista, dove collabora con diverse comunità, istituzioni, organizzazioni e accademie per facilitare e promuovere l’uso dell’archivio come strumento. Attualmente è tutor presso l’Universitat Oberta de Catalunya e co-fondatrice di Axioma Laboratorio de Mediación Artística. Una piattaforma che incoraggia l’uso degli archivi artistici e fotografici come fonti di conoscenza comuni.

Alicia Carrió Baistrocchi – La Casa Invisible: è architetto, artista e attivista con sede a Malaga. Si è laureata presso la Facoltà di Architettura e Urbanistica dell’Università di Buenos Aires e ha conseguito una laurea in Graphic design presso la EINA Escuela de Arte di Barcellona. Ha conseguito entrambi i master in Pianificazione Urbana e Studi Ambientali a Malaga e ha avviato una ricerca di dottorato sull’edilizia abitativa e istituzionale presso l’Universidad Politécnica di Madrid. Ha lavorato come architetto, designer e project manager in diversi studi di architettura a Buenos Aires e Marbella, dove ha fondato il proprio studio di architettura, paesaggio e interior design. Ha sviluppato numerosi progetti incentrati sull’edilizia abitativa (abitazioni monofamiliari, club house e complessi residenziali), sull’interior design, sul design di mobili, su edifici scolastici, uffici e ambienti di lavoro. Carrió Studio è stato attivo fino al 2018. È stata coinvolta in vari movimenti sociali dal 1972 e per tutta la sua carriera. Dal 2007 è membro del Centro socio-culturale di gestione cittadina La Casa Invisible di Malaga.

Tiziana Andina – Labont: è professoressa ordinaria di filosofia teoretica all’Università di Torino e direttrice del Labont – Center for Ontology. Già fellow presso la Columbia University , Visiting Professor presso l’ITMO University di San Pietroburgo e il Käte Hamburger Kolleg, Università di Bonn è direttrice della Rivista di Estetica. Dirige con Gianmaria Ajani (Università di Torino) e Werner Gephart (Università di Bonn) la collana Brill Research Perspectives in Art and Law (Brill) e con David Carrier, Analytic Philosophy and Contemporary Art (Bloomsbury Academic).