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non-mantello // Teresa Pilato
Descrizione progetto
“non-mantello” è una composizione creata in occasione della mostra “Corpi scomodi” creata dal collettivo Innesco a dicembre 2022. La mostra ha unito 115 tra artitst* e progettist* di vari ambiti che hanno creato opere interpretando il tema del corpo. La mostra è durata tre giorni in cui sono stati organizzati anche interventi, workshop e conferenze.\n\nLa riflessione legata al corpo che ho sviluppato negli ultimi mesi del 2022 è legata al corpo femminile, nello specifico quello di tutte le donne iraniane che in quei mesi stavano combattendo per i propri diritti, per essere se stesse mostrando liberamente il proprio copro. A seguito della morte nel settembre 2022 di Masha Amini, le donne iraniane hanno aumentato il ritmo delle loro potreste che sfidavano l’obbligo del velo, dell’hijab. Nelle manifestazioni di quei mesi, molte donne hanno bruciato i veli che sono costrette a indossare, hanno tagliato ciocche dei propri capelli, in un gesto diventato simbolo della loro rabbia.
Concept:
L’opera “non-mantello” è un collage fisico in cui è possibile seguire uno sviluppo di significato. In basso ci sono donne che non hanno la possibilità di liberarsi dall’imposizione culturale che le obbliga a vestirsi secondo il volere religioso, Da queste donne si alza una voce, una voce che per anni è stata silenziata dalla polizia morale e dai canali media. Questa voce però negli ultimi mesi del 2022 è riuscita ad emergere maggiormente, grazie alla forza di tutte le donne che hanno protestato e spinto la violenza subita da una parte; spostandola hanno messo in luce la loro situazione e hanno sensibilizzato donne e uomini di altri paesi, di altre culture rispetto al diritto di poter essere se stess*, anche tramite il proprio corpo. Queste voci hanno portato una svolata, una realtà in cui le donne si possano liberare dal “mantello culturale” per arrivare ad una situazione di “non-mantello” e poter essere se stesse e raccontare la propria anima anche tramite il corpo. Il testo che ho scritto per accompagnare l’opera è il seguente: “Il corpo lo abitiamo e allo stesso tempo lo viviamo come strumento per conoscere l’esterno. Oggi è un campo di battaglia, un punto di fragilità per attaccare le altre persone perché viene percepito come elemento debole per tutti. Penso che in questo scenario il corpo possa salvarci perché ogni individuo ha una propria storia del corpo differente, un’esperienza di corpo diversa e la propria identità non si può ricondurre solo all’esperienza del corpo. Ogni individuo deve avere la possibilità di cambiare il proprio corpo liberamente e sapere che questa scelta non cambia la definizione che ognuno ha di sé. Noi decidiamo cos’è il corpo, è sempre molte cose e molte variabili nel tempo.”
Bio:
Teresa Pilato, laureata all’ISIA di Firenze in Design della Comunicazione e del Prodotto. Oggi lavora con varie forme di comunicazione alternando il web alla stampa per poter comprendere i vari canali nelle loro potenzialità e unicità. Dopo anni di attività di volontariato nel sociale e sviluppi nella comunicazione artistica tramite la danza, il teatro e la scultura, si avvicina alla comunicazione grafica e sistemica. Si approccia allo studio della fotografia e del video, cerando numerosi video per eventi e progetti legati al video mapping. Adesso si occupa di progetti di branding e marketing per aziende del territorio fiorentino, nel frattempo prosegue il percorso di studi magistrali all’ISIA di Firenze con indirizzo Design della Comunicazione e del Prodotto Digitale.
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