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Satzbild // Marta Guidotti
Descrizione progetto
“Satzbild” è il progetto di tesi di laurea conseguita nell’a.a. 2019/2020 all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel biennio di Nuovi Linguaggi Espressivi – Grafica. Il progetto si inserisce all’interno di un percorso di ricerca tra identità – lingua – tipografia. Ha costituito il punto di avvio di una ricerca sulla relazione tra la tipografia e la lingua, di come questa possa e debba essere considerata a livello di design tipografico così da affermare la diversità culturale contenuta nell’identità linguistica. La ricerca, a seguito della tesi, è stata portata avanti quest’anno (2020-2021) in sede del Master Reading Type & Typography svolto presso la PXL-Mad School of arts, in Belgio.
Concept
Satzbild è l’immagine del testo. Questa ricerca avvia un processo di indagine della scrittura riconducendola alla sua originaria natura di disegno e rintracciandone l’immagine a livello tipografico. Guardando al colore del testo o texture, ovvero la quantità di nero e bianco presente sulla pagina, si introduce il concetto di identità linguistica, in quanto ogni lingua che usa l’alfabeto latino presenta diverse ricorrenze, concatenazioni e tipologie di lettere, che definiscono un particolare rapporto tra forme e spazio nel testo. Per visualizzare un testo come colore e compararlo in lingue diverse è stata disegnata una font che mappa ogni glifo a livello di media di nero e bianco. L’obiettivo non era di dimostrare una diversità linguistica quanto di avviare una riflessione e introdurre un metodo di indagine della scrittura prettamente visivo, basato su parametri e termini tipografici.
Bio
Nata a Firenze, qui ha svolto, un percorso di studi (LABA e poi Accademia di Belle Arti) dove ha toccato sia l’aspetto progettuale che quello artistico/sperimentale della grafica. Nell’ultimo anno ha seguito un Master (Reading type & typography – PXL-MAD) in Belgio, qui ha potuto esplorare e focalizzare il suo interesse sulla ricerca nel design tipografico. Trova indispensabile la ricerca sul design perché, per la sua natura interdisciplinare, porta ad una scoperta della materia che di sé.