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2021

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La salute è malata // Marta De Vito

Descrizione progetto

Il progetto è stato realizzato durante il corso di Editoriacurato da Silvana Amato ed è nato da una collaborazione gli studenti di Naba e L’archivio AAMOD. Non è mai stato esposto e momentaneamente non è stato candidato a nessun altro concorso.

Concept

La salute è malata è una trasposizione in forma statica del documentario del maestro Bernardo Bertolucci, figura che viene approfondita inizialmente con una linea del tempo che mette a confronto gli avvenimenti storici con le sue produzioni, mentre nelle ultime pagine viene approfondita la sua figura professionale grazie ad un commento inedito ed intimo di Fabien S. Gerard, caro amico ed allievo di Bertolucci.
Il documentario è stato riportato in forma statica attraverso la realizzazioni di composizioni che uniscono il dattilo scritto, la documentazione originale e la tipografia espressiva.

Bio

Marta De Vito (20 anni) e Vittoria Di Nunzio (23 anni), due studentesse di Graphic Design presso la sede di NABA Roma. Il loro primo incontro è avvenuto in accademia, dove hanno avuto la possibilità di lavorare insieme scoprendo una forte affinità nella progettazione grafica.

 

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2021

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DMT // Matteo Lisanti

Descrizione progetto

Il progetto nasce da una riflessione maturata durante gli anni di Accademia e si pone come un riassunto del suo ciclo di studi trattando un argomento molto caro all’autore, quale gli incubi.
La realizzazione della parte scritta è un percorso durato circa 10 mesi, mentre la parte grafica è stata ideata nei primi mesi del 2021 assieme all’installazione.

Concept

Progetto di tesi riguardante l’interazione tra incubi e corpo, che prende in analisi riferimenti che spaziano dall’arte moderna e contemporanea alla medicina, e dal cinema alla filosofia.
L’elaborato si presenta suddiviso in fasi come il manuale per l’utilizzo di un farmaco volto all’induzione di incubi, e riprende graficamente i temi di labirinto, doppia personalità e ripetizione presenti nel testo. All’interno di queste fasi, il contenuto è perennemente accompagnato dal racconto “Hypnos” di H.P. Lovecraft, che sovrapponendosi e diventando parzialmente illeggibile, crea una scia nera che progredisce col lettore in modo costante.
Essa è sinonimo di un inconscio permeato da parti oscure e nascoste che ci accompagna senza tregua, in modo da riprendere la scia presente nell’installazione con cui si conclude il progetto, che comprende un set design site specific per gli scantinati dell’Accademia.

Bio

Neolaureato all’Accademia di Belle Arti di Rimini LABA in Graphic Design e Multimedia. Giovane designer con la passione soprattutto per l’editoria e l’arte contemporanea, anche se si occupa di visual design a tutto tondo. Nel 2019 ha partecipato al festival di editoria indipendente Fruit Bologna, e nel 2020 ha contribuito all’organizzazione e alla visual identity della mostra Made In ai Musei Comunali di Rimini, per la quale ha anche creato un’installazione.

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2020

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Il ponte silenzioso // Matteo Pulina

Descrizione progetto

Questo progetto nasce come conseguenza al crollo del Ponte Morandi di Genova: vuole raccogliere le emozioni scaturite dalla tragedia e restituire un ruolo comunicativo a chi ha vissuto quei momenti in modo diretto: sopravvissuti, sfollati, soccorritori, ma anche i semplici abitanti della Valpolcevera. Il libro, nella fase di stampa e rilegatura, ha coinvolto i detenuti della Casa Circondariale di Pontedecimo (in Valpolcevera) e l’intero ricavato della vendita è destinato a progetti educativi curati da associazioni già presenti sul territorio. 

Concept

Tutto è partito dal concetto di spazio: lo spazio che ha lasciato il crollo del ponte, il vuoto che concettualmente è stato creato dentro di noi. Si è voluto ridare spazio alle persone che il trauma lo hanno vissuto sulla loro pelle catalogando i pensieri attraverso le emozioni corrispondenti. L’intento è trasmettere un’idea di sospiro prima di cominciare a leggere: questo libro vuole essere uno spazio bianco in cui riflettere, uno spazio che rimarrà sempre, al di là di ogni tipo di ricostruzione. Il libro è corredato da un segnalibro: come una bussola, aiuta a orientarsi nella lettura per non perdere il segno dell’emozione che si sta ripercorrendo. Chi legge diventa parte attiva del libro, interagisce nel momento in cui sceglie liberamente dove poter iniziare la lettura senza perdere la forza emotiva del progetto.

Progetto sperimentale sia per l’unicità del tema trattato ma anche per l’impaginazione grafica dei testi, per il ritmo ondulatorio in cui si viene immersi fruendo del libro, per la volontà di non inserire nessun elemento grafico al di là di quelli effettivamente necessari (un minimalismo quasi estremo). La fotografia dell’oggetto ricalca queste tematiche in modo naturale.

Bio

Classe ’94, Genovese. Appassionato di comunicazione, graphic design e pasta al pesto. Amante delle cose belle, come la Sampdoria, la cultura hip-hop, il nichilismo e la pasta al pesto. Serio candidato al ruolo di migliore amico di Greta Thunberg. Gli piace viaggiare solo con uno zaino ma anche lasciare aperte mille schede su Google. Nel tempo libero si ingegna per azzerare il suo tempo libero. Mantra personale? “Sostieni la tua città. E mangia la pasta al pesto”.

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2020

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Write it personal // Nicolò Oriani

Descrizione progetto

Evidenziare e analizzare la nuova scena del type design, includendo forme spontanee e non professionali, attraverso un percorso storico e un’indagine sul presente al fine di portare alla luce i significati del termine “sperimentale”.

Concept

“Write It Personal” si riferisce ad uno specifico trend nel disegno della lettera contemporaneo che presume la creazione di caratteri tipografici personalizzati ed espressivi che, fino ad ora, avevano avuto poco a che fare con il disegno tipografico, ritenuto analitico, ma che oggi sembrano creare un vero e proprio trend di forme uniche.
Questa ricerca si pone due obiettivi: analizzare e definire un nuovo trend nel disegno tipografico contemporaneo che inserisce all’interno di questo contesto forme spontanee e inusuali; e portare alla luce il tipo di approccio sperimentale risaltandone le utilità metodologiche.
L’elaborato è diviso in quattro parti che intendono trattare la tesi spiegando da prima la relazione che scrittura e tipografia hanno con l’immagine. Nella seconda parte si cercherà di focalizzarsi su questo trend contemporaneo mentre nella terza parte si andrà a definire un approccio specifico chiamato pratica formale e la sua importanza all’interno del graphic design. Al termine dello studio teorico si dedicherà una breve sezione allo sviluppo di un metodologia progettuale personale con il tentativo di creare un modello di workshop repricabile.

Bio

Graphic designer freelance, nato a Faenza nel 1993, laureato in design del prodotto all’ISIA Faenza e poi in Design della Comunicazione ed Editoria all’ISIA Urbino. Nel 2020 consegue la laurea in Editoria. Lavora da freelancer e collabora con lo studio Vrints-Kolsteren dal 2019. All’interno del graphic design ama variare su diversi fronti tra cui editoria, fotografia e type design e nel suo processo di progettazione cerca sempre di introdurre narrative che hanno lo scopo di raccontare il progetto attraverso semplici elementi grafici. Al momento sta cercando di gestire una piccola casa editrice, con Lorenzo Boero, che produce libri in collaborazione con artisti chiamata “Small Talks Books”.

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2020

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Un'infinità di disegni // Rocco Lorenzo Modugno

Descrizione progetto

Tesi magistrale discussa all’ISIA di Faenza a ottobre 2020. Nasce dall’ossessione per le tassellature e dalla frustrazione di non poterle disegnare tutte. Qui si definisce un nuovo metodo per progettare e catalogare le tassellature attraverso l’analisi combinatoria.

Concept

Il libro affronta il problema della tassellatura attraverso l’analisi combinatoria ed è diviso in tre capitoli.
Nel primo si descrive e commenta il lavoro di S. Truchet e D. Douat, i primi ad applicare il calcolo combinatorio al disegno. Per la prima volta la totalità dei loro disegni viene pubblicata all’interno di un unico tomo.
Nel secondo capitolo le teorie dei due studiosi vengono ampliate, e si forniscono degli strumenti di analisi e di calcolo per la pratica del disegno attraverso la combinatoria.
Il terzo capitolo è dimostrativo: si imposta un sistema decorativo e si genera un catalogo digitale di 65.536 moduli indicizzati rispetto alle proprietà geometriche. Si utilizzano i moduli del catalogo per il disegno di tassellature e infine si discutono i risultati.
“Si consideri infine questa ricerca come un lavoro contemplativo del creato, dello scibile e dell’ignoto, in tutte le sue possibili forme e variazioni, come l’attenta osservazione di una pozzanghera, poiché anch’essa ha qualcosa da dire sull’oceano”.

Bio

Nato a Matera, dopo il diploma scientifico frequenta l’ISIA di Urbino e trascorre l’ultimo anno in Erasmus presso il Burg Giebichenstein di Halle, in Germania. Torna in Italia per laurearsi con una tesi sul tema del pattern intitolata “Archeologia, Tradizione e Arti Applicate”. Conclude gli studi all’ISIA di Faenza dove si laurea con una tesi intitolata “Un’infinità di disegni”, nella quale individua un nuovo metodo per il disegno geometrico basato sull’analisi combinatoria.

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2020

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Mezzochilo // Salvo Pitingaro

Descrizione progetto

Il progetto nasce come tesi di laurea triennale presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. “Mezzochilo” è stato creato nel tentativo di dar vita a un sistema di simboli e caratteri tipografici che attinge da un repertorio legato al filone della progettazione grafica, vernacolare, storica e urbana. Si propone di mettere in risalto l’esistenza di un processo memetico, inconscio, che investe le modalità di utilizzo e la produzione tipografica relegata al contesto urbano, in particolare in relazione ai mercati storici di due importanti capoluoghi siciliani.

Concept

Com’è possibile che determinati elementi e artefatti comunicativi, facenti parte del corredo attinente al paesaggio urbano, abbiano oltre a un profondo significato culturale, anche una trasmissione di codici e modelli comunicativi che si diffondono e sedimentano nel panorama culturale e ambientale di una data popolazione anche una propria razionalità e un proprio senso, nonostante l’istintività dalla quale nascono? In che modo, questi elementi riescono a orientare i comportamenti dei fruitori e la loro formazione del gusto in senso grafico? Il lavoro di tesi nasce nel tentativo di dar vita ad un sistema di simboli e caratteri tipografici che attinge da un repertorio legato al filone della progettazione grafica, vernacolare, storica e urbana. Il seguente progetto si propone di mettere in risalto l’esistenza di un processo memetico, inconscio, che investe le modalità di utilizzo e la produzione tipografica relegata al contesto urbano, in particolare in relazione ai mercati storici di due importanti capoluoghi siciliani. Una ricerca che ha condotto alla progettazione di una font display dai tratti e dagli andamenti comuni a quelli originari, ma reinterpretata con un timbro del tutto personale e con lo scopo di mettere in risalto un aspetto di quello che è sicuramente parte del bagaglio culturale di un popolo e dell’intera collettività siciliana.

Bio

Graphic Designer siciliano, attualmente studente del corso di laurea magistrale in Interaction & Experience Design presso Unirsm Design di San Marino. La sua passione per la comunicazione visiva e per il design nasce soltanto pochi anni fa quando dopo aver terminato un percorso di studi umanistici al Liceo ha preso la decisione di orientare i suoi studi cercando di approfondire l’aspetto comunicativo e progettuale legato al mondo del design. Le sue esperienze lavorative nel campo fotografico hanno accresciuto sempre più questa sua volontà di curare tutto nei minimi dettagli ricercando di volta in volta nuovi linguaggi che potessero adattarsi ad ogni situazione e contesto gli si presentasse davanti. Dalla Sicilia a San Marino, questa piccolissima realtà che è appunto Unirsm Design, si è trovato a studiare design h24, qui il confronto continuo con colleghi e docenti anima le giornate e i mesi passati su questo monte fuori dai confini italiani.

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2020

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Cronache della Baldicup // Ortica Studio - Alberto Consentino, Ivan D'Antuono

Descrizione progetto

Il progetto è nato ad inizio 2020. Non è mai stato esposto prima. Il libro è stato stampato su tre differenti tipologie di carte, una dedicata alla copertina, una alla parte testuale, ed una per la sezione fotografica (andremo a recuperare le denominazioni precise di queste carte).
La stampa e il processo è stato seguito da Fontegrafica e Corrado Musmeci.

Concept

Abbiamo cercato di restituire attraverso un libro complesso l’immaginario, i ricordi e la vita di un gruppo di amici milanesi che per 20 anni hanno giocato a calcetto insieme, tenendo un blog e segnando qualsivoglia tipo di statistiche.
Il loro è stato un lavoro maniacale e allegro, amatoriale e professionale al tempo stesso e queste dicotomie sono gli elementi che più ci hanno guidato durante la progettazione.

Bio

Studio di design multidisciplinare e indipendente con sede a Milano diretto da Ivan D’Antuono e Alberto Consentino. Ortica si occupa di interni, brand identity, editoria e web design curando sempre ogni aspetto del processo progettuale.

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2020

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21 possibili convivenze // Ok69studiopizza - Michele Battaglioli, Maicol Guidetti

Descrizione progetto

“21 possibili convivenze” nasce durante un corso accademico di Installazioni multimediali. Il nostro intento era lavorare insieme per creare un libro d’artista, fondendo il design editoriale al linguaggio delle installazioni. Il progetto è stato ideato e realizzato interamente a distanza durante il lockdown 2020. Essendo stampato su due carte differenti (tre, se contiamo anche la copertina), e prevedendo di formare coppie tra ogni metà di ogni immagine, la difficoltà risiedeva nel creare due libretti diversi, dovendo comporli in un secondo momento e facendoli coincidere perfettamente come se fosse stato un unico libro.

Concept

Il tema del progetto è la convivenza, che noi in questo caso abbiamo forzato unendo mondi lontani, creando coppie, contrasti, nuove forme, ma non avendo usato alcuna rilegatura lasciamo tutto quanto potenzialmente modificabile e ricomponibile.
Ad ogni coppia formata abbiamo dato un titolo, riportati all’inizio e alla fine del libro. Al centro invece è presente un’indice generale con le didascalie delle immagini scelte. Queste appartengono a due universi opposti e complementari, che noi abbiamo definito “Élite” e “Popolo”, e selezionate rispettivamente da Michele – stampate su carta lucida – e Maicol – stampate su carta riciclata.
A livello progettuale non ci siamo accordati a priori su quali foto selezionare, quali scansioni fare, quali personaggi inserire; tutto è stato costruito come un vero e proprio scontro tra culture, che si incontrano al centro di una pagina e spesso non sanno come comportarsi. Gli autori, in quanto designer, si sono limitati a correggere il tiro, lasciando il loro progetto più libero possibile.

Bio

“Ok69studiopizza” nasce davanti a una pizza condivisa tra due compagni di Accademia. Michele e Maicol hanno menti iperattive, approcci complementari e interessi comuni; iniziano a collaborare con l’intento di stravolgere i linguaggi che studiano, partendo proprio dal graphic design. I loro progetti sono la sintesi di ricerche e sperimentazioni più o meno intuitive, con un debole per la commistione tra tecniche, registri e linguaggi visivi. Studiano Design Grafico all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove, durante il corso di Installazioni Multimediali, creano il progetto editoriale “21 possibili convivenze”.

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2021

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Satzbild // Marta Guidotti

Descrizione progetto

“Satzbild” è il progetto di tesi di laurea conseguita nell’a.a. 2019/2020 all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel biennio di Nuovi Linguaggi Espressivi – Grafica. Il progetto si inserisce all’interno di un percorso di ricerca tra identità – lingua – tipografia. Ha costituito il punto di avvio di una ricerca sulla relazione tra la tipografia e la lingua, di come questa possa e debba essere considerata a livello di design tipografico così da affermare la diversità culturale contenuta nell’identità linguistica. La ricerca, a seguito della tesi, è stata portata avanti quest’anno (2020-2021) in sede del Master Reading Type & Typography svolto presso la PXL-Mad School of arts, in Belgio.

Concept

Satzbild è l’immagine del testo. Questa ricerca avvia un processo di indagine della scrittura riconducendola alla sua originaria natura di disegno e rintracciandone l’immagine a livello tipografico. Guardando al colore del testo o texture, ovvero la quantità di nero e bianco presente sulla pagina, si introduce il concetto di identità linguistica, in quanto ogni lingua che usa l’alfabeto latino presenta diverse ricorrenze, concatenazioni e tipologie di lettere, che definiscono un particolare rapporto tra forme e spazio nel testo. Per visualizzare un testo come colore e compararlo in lingue diverse è stata disegnata una font che mappa ogni glifo a livello di media di nero e bianco. L’obiettivo non era di dimostrare una diversità linguistica quanto di avviare una riflessione e introdurre un metodo di indagine della scrittura prettamente visivo, basato su parametri e termini tipografici.

Bio

Nata a Firenze, qui ha svolto, un percorso di studi (LABA e poi Accademia di Belle Arti) dove ha toccato sia l’aspetto progettuale che quello artistico/sperimentale della grafica. Nell’ultimo anno ha seguito un Master (Reading type & typography – PXL-MAD) in Belgio, qui ha potuto esplorare e focalizzare il suo interesse sulla ricerca nel design tipografico. Trova indispensabile la ricerca sul design perché, per la sua natura interdisciplinare, porta ad una scoperta della materia che di sé.

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2020

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E21 comunicare l'ecologia // Giuliana Giannetto

Descrizione progetto

Tesi del biennio specialistico in design della comunicazione visiva, stampato a settembre 2020. Il progetto parte dalla domanda sulle modalità con cui, al giorno d’oggi, parliamo di ambiente. Tali modalità sono cambiate grazie anche al crescente sviluppo in campo tecnologico. In questo percorso ha analizzato il ruolo del progettista grafico all’interno del contesto italiano: in che modo, i grafici, affrontano il tema ambientale sia da singoli che appoggiandosi alle principali associazioni ecologiste. Realizzato su carta Aralda, Favini 160 g/m2. Stampa digitale. Rilegatura copta e copertina rigida con fustellatura eseguita a mano.

Concept

Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, periodo durante il quale in gran parte del mondo occidentale si moltiplicarono le azioni di protesta dirette a denunciare le situazioni di grave inquinamento dell’ambiente che rischiavano di compromettere l’equilibrio ecologico del Pianeta, e conseguentemente di danneggiare la salute delle persone, nasce il concetto di «valorizzazione etica dell’ambiente». Si tratta di un percorso lungo il quale la civiltà occidentale ha lentamente ma progressivamente sviluppato un ampio repertorio di strumenti teorico–scientifici e di codici valoriali e sociali che hanno consentito di mitigare la dominante concezione antropocentrica e dominatrice del rapporto tra uomo e natura promuovendo atteggiamenti di tutela e di pacifica convivenza con gli altri esseri viventi.
Nel settembre 2015 più di 150 leader internazionali si sono incontrati alle Nazioni Unite per contribuire allo sviluppo globale, promuovere il benessere umano e proteggere l’ambiente. La comunità degli Stati ha approvato l’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, i cui elementi essenziali sono i 17 obiettivi di sviluppo che riprendono aspetti di fondamentale importanza come l’affrontare i cambiamenti climatici e costruire società pacifiche entro l’anno 2030. Il mondo, ormai un po’ costretto a tale urgente scelta, si sta muovendo verso la sostenibilità.
Prenderemo in analisi alcuni significativi esempi che hanno affrontato il tema ambientale, dagli anni Sessanta ad oggi, e che quindi hanno influito alla sensibilizzazione dell’opinione comune. Analizzeremo alcune campagne dei movimenti ambientalisti italiani.
Infine, dopo aver affrontato una riflessione su tali importanti temi, nasce la domanda: “Come posso contribuire io, progettista grafico, ad illuminare gli animi dei miei concittadini?”.

Bio

Come può il visual design guidarci verso la sostenibilità? Da questa domanda sviluppa il suo lavoro basato sulla cultura visuale. Lavorando con mezzi grafici e fotografici che vertono alla semplicità e familiarità della trasmissione del messaggio, sostiene che in un mondo bombardato di immagini complesse l’essenziale è la chiave.È specializzata in progettazione artistica per l’impresa, attualmente ricopre il ruolo di cultrice della materia storia dell’arte contemporanea presso Abact.Si occupa di comunicazione multidisciplinare, affiancando attività di educazione e tutela ambientale.

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