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2024

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Raw // Francesca Piano

Descrizione progetto

Raw è una zine che indaga l’utilizzo del cannibalismo nei media come metafora. Divorata nel maggio del 2023, nasce come Spin-Off di un progetto editoriale universitario che esplorava le valvole di sfogo adottate dalla società per contrastarne oppressioni. Non è mai stato candidato a nessun concorso.

Concept:
Una società che ci oggettifica, ci porta all’ossessione e ci trasforma in mostri spingendoci a divorarci a vicenda; questa Zine analizza l’esperienza catartica della consumazione degli altri e di sé stessi. La costruzione del magazine è pensata per raccontare il cannibalismo come un’unione tra iconografia religioso e culinaria. Le foto, stampate su ostia per renderle edibili, coesistono con il testo stampato su carta lucida, posizionato fra gli strati commestibili del magazine per imitare le ossa fra la carne. L’utilizzo dell’ostia, simbolo primario del corpo di Cristo, incarnando la forma più elevata di cannibalismo religioso. Le immagini sono ispirate dalla fotografia asettica dei piatti di lusso, dove il soggetto è un crudo corpo femminile diviso per tagli da macello; corpo dell’autore stesso che si espone per essere assaporato ed assimilato. La rilegatura riproduce l’estetica dei ganci da macellaio. Il cannibalismo come metafora di un mondo di prede che rivendica quello del cacciatori.

Bio:
Nata e cresciuta Graphic Designer, naturalizzata Art Director. Il mio amore sconfinato per il cinema è superato soltanto dalla continua profanazione dell’Iconografia ecclesiastica. Da Torino con amore.

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Il vuoto // Irene Sergi

Descrizione progetto

Il progetto è nato nel 2022 e rappresenta la sintesi del mio percorso alla raffles Milano nella quale ho svolto un master in visual design and communication. È la prima volta che viene presentato ad un concorso e sono molto entusiasta di poter condividere con voi questo progetto.

Concept:
Il vuoto è un progetto editoriale che si base sul mio incontro con il Giappone e l’universo culturale in esso contenuto. Sono rimasta molto affascinata nello scoprire che la cultura giapponese, a differenza di quella occidentale, si basa essenzialmente su una filosofia di vita che non prevede alcun tipo di eccesso. Viviamo caoticamente circondati da un’abbondanza di scelta, bombardati dal consumismo e ci dedichiamo solo alla ricerca spasmodica di riempire il vuoto dentro e fuori di noi. Dovremmo imparare ad apprezzare, invece, ciò che abbiamo vedendo lo spazio per quello che è – spazio vuoto – piuttosto che come qualcosa che deve essere urgentemente riempito. Il progetto è diviso in due libri, nel primo vengono raccolte tutte le ricerche relative al tema del vuoto. La ricerca del vuoto nello spazio è stata suddivisa in due sottosezioni: percezione e sens(o)azione. Il secondo libro è un manuale grafico sul tema del vuoto ed è suddiviso in 3 categorie: tempo, navigazione e aspetto.

Bio:
Sono una Visual Designer, ho 24 anni, sono nata a Reggio Calabria e laureata in Design e Comunicazione Visiva al Politecnico di Torino. Durante gli studi ho capito che la grafica era la mia passione, così ho iniziato un master in Visual Design and Communication alla Raffles di Milano. Ho svolto un tirocinio extracurrilculare nello studio Fionda a Torino durante il quale mi sono occupata di branding, editoria ed exhibit design. Successivamente ho lavorato per un agenzia a Milano di nome Comunicarlo che si occupa di social media e digital strategy. Attualmente lavoro come in Natuzzi S.p.A. come libero professionista.

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Universo Comodino // Luca Venturoli, Nice De Blasio, Tazio Keijser, Isabella Leo, Erica Londero

Descrizione progetto

Il progetto è l’esito del laboratorio di design della comunicazione tenuto da Stefano Rovai e Alessandro Bulegato presso l’Università IUAV di Venezia durante l’anno accademico 2023/24. È stato esposto per la prima volta allo IUAV Open Lab (Febbraio 2024) e non è mai stato candidato ad altri concorsi.

Concept:
Universo Comodino affronta il tema dell’oggetto come essere in grado di definire la nostra personalità e come contribuente alla costruzione di stereotipi. La nostra propensione ad identificarci attraverso gli oggetti della nostra quotidianità apre le porte a idee precostituite sulla nostra persona, che contribuiscono alla stratificazione degli innumerevoli bias dei quali la nostra società è affetta. Questa tematica viene analizzata mediante il comodino in quanto mobile estremamente intimo e fondamentale nella nostra sfera privata e in quanto allegoria delle nostre maschere. Una meno nota definizione di comodino deriva infatti dall’ambiente teatrale, dove il comodino rappresenta sia il telone sostitutivo del sipario, che si chiude tra un atto e l’altro, sia l’attore chiamato a sostituirne un altro in parti secondarie. Il libro è composto da dieci fascicoli indipendenti, ciascuno mette in scena la quotidianità di una persona stereotipata mediante gli oggetti del proprio comodino. Un undicesimo fascicolo racchiude un saggio verbo-visivo che racconta le ragioni progettuali.

Bio:
Sono Luca Venturoli, graphic designer bresciano classe 1998. Ho conseguito la laurea triennale in Design industriale e Multimedia presso L’Università IUAV di Venezia, dove sto frequentando il corso di laurea magistrale in Design della comunicazione. Tendenzialmente cerco di essere un factotum, senza relegarmi ad una disciplina specifica, ma prediligo il mezzo fotografico.

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Sepolto ma non morto. Storie di cose che vogliono essere dissotterrate e storie di noi, i becchini. // Agnese Carlotti, Mario Chiari, Agostino Palumbo, Jim Pieretti

Descrizione progetto

Il progetto, creato nel febbraio 2024 durante un corso laboratoriale tenuto all’università Iuav di Venezia, nasce dalla volontà di raccontare i nostri oggetti d’affezione. Sepolto ma non morto racconta la storia di tutte quelle cose che tentiamo — fallendo — di dimenticare. Il progetto è inedito.

Concept:
L’imperativo di Michele Mari “Tenere tenere tenere, tenere stretto fino alla morte ciò che hai amato anche solo un mattino” è l’ispirazione di partenza per questo racconto nell’esplorazione di oggetti che divengono cose: si trasformano, cioè, in chiavi d’accesso al nostro “io” più intimo. Queste, pur sepolte, non muoiono: restano portatrici di significato e indissolubilmente legate a noi. Il progetto si concretizza in due libri: il più grande, Sepolto ma non morto, analizza queste cose e la nostra personale interpretazione di esse; l’altro, La Pala, fa da chiave di lettura del primo, agevolandone la comprensione. L’utilizzo di molteplici materiali e formati nei due elaborati, così come quello della tipografia che si muove sulla superficie della pagina, crea un dinamismo che rispecchia il racconto, tormentato e mai uguale, dei nostri oggetti. Vecchie fotografie e frammenti testuali ricostruiscono i nostri ambienti domestici e richiamano un’infanzia ormai perduta.

Bio:
Jim Pieretti è un visual designer con diversa esperienza nel campo della grafica editoriale, della comunicazione digitale e dell’immagine coordinata, specialmente in ambiti culturali o adiacenti a questi. Attualmente sta terminando il percorso di laurea magistrale in comunicazione visiva all’università Iuav di Venezia, dove ha lavorato all’interno di un gruppo di ricerca nella progettazione del nuovo sito istituzionale per l’ateneo.

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Interanima // Diletta Comini

Descrizione progetto

Dopo aver partecipato alla residenza “Archivio Atena” nel 2022 è nato l’interesse di intraprendere una ricerca storica riguardo la relazione tra l’arte nello spazio pubblico e le comunità che lo abitano. Il progetto ha visto la luce nel luglio 2024, a conclusione del percorso di tesi. Al momento non è stato ancora esposto e candidato ad altri concorsi.

Concept:
“Interanima” affronta un’indagine sulle modalità con cui gli interventi artistici possono relazionarsi al territorio e alla sua comunità. A partire da esperienze storiche compiute sul territorio italiano, la ricerca comprende temi come: l’arte urbana, la ricerca d’archivio, le riflessioni sul processo creativo e la risposta sociale riscontrata, con uno sguardo rivolto alla riqualificazione culturale e territoriale. La natura del progetto è come già indicato storico-archivistica, ed ha avuto esito editoriale. Il libro è suddiviso in quattro sezioni, che ne descrivono l’evoluzione cronologica – dagli anni sessanta fino alla contemporaneità – con una sezione focus nelle prime tre sezioni, dove vengono approfondite alcune azioni di rilievo. Nella quarta, riguardante l’esperienza contemporanea, si è scelto di omettere gli approfondimenti, trattandosi di un lasso di tempo non ancora criticizzato, in favore di contenuti saggistici e una conversazione condotta con due professionisti del campo.

Bio:
Sono Diletta Comini, designer Emiliana da sempre appassionata di arte e libri e che fatica fare una cosa per volta. Ho trovato nella progettazione una felice unione tra tutti i miei interessi e ho perseguito questa strada nei miei studi, prima all’Accademia di Bologna e poi all’ISIA di Urbino. Nel mio lavoro cerco di non limitare mai la mia pratica, combinando tecniche e media, dal digitale all’analogico, e contaminando il più possibile il design con influenze esterne ad esso.

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DOPAMINA // Riccardo Besana, Stefano Cinà

Descrizione progetto

Dopamina nasce durante il corso universitario di Grafica Editoriale presso lo IED, è stato creato a ottobre 2023 e si è concluso a febbraio 2024, è stato un lungo lavoro di ricerca e di stimolo professionale.

Concept:
In un mondo costellato dal pessimismo e dalla cronaca nera, abbiamo cercato di dare una, seppure fievole, luce di speranza e ottimismo. Dopamina si prefigge come un amplificatore di ciò che ancora di buono c’è nel mondo. Grazie ad una minuziosa ricerca di notizie ed eventi spesso poco raccontati dai tradizionali canali di informazione, abbiamo cercato di fornire quell’apporto di ottimismo verso il presente e futuro, che spesso manca nel quotidiano. I linguaggi testuali che abbiamo utilizzato sono pseudo giornalistici; la riedizione, scrittura e traduzione di testi sono stati fondamentali per raccontare i contenuti. Per quanto riguarda il linguaggio grafico abbiamo cercato di sperimentare il più possibile, pur rimanendo nell’ambito della rivista di lettura tradizionale.

Bio:
Sono Riccardo Besana, sono uno studente di graphic design presso lo IED di Milano, sto attualmente cercando di sperimentare il più possibile per poter capire la mia strada lavorativa e professionale. Cerco sempre cose nuove e di non adagiarmi a quelle che conosco.

Mi chiamo Stefano Cinà, ho 25 anni e sono un ragazzo genovese che vive a Milano da 3 anni. Sono appassionato di grafica da quando ho scoperto questo mondo alle scuole superiori. Ho scelto di proseguire i miei studi allo IED di Milano e sono quasi al termine del corso triennale.

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MACHINES // Emanuel Simionato, Pietro Bocchio, Giulia Bonalumi, Martina La Macchia, Elena Mapelli, Letizia Percuoco, Emanuel Simionato, Gregorio Torresan

Descrizione progetto

Ultimato a Gennaio 2024, “Machines: Design & AI” nasce dall’intenso lavoro di 7 studenti del Politecnico di Milano per il corso di “The Anthropology of Communications” del Prof. Derrick de Kerckhove. Non candidato ad altri concorsi, è già online in anteprima.

Concept:
“Machines: Design & AI” rappresenta un’esaustiva guida che esplora in dettaglio il vasto mondo dell’intelligenza artificiale e la sua integrazione nel campo del design. Questo manuale offre un approfondimento sulle fondamenta concettuali, sull’evoluzione storica, sulle complessità strutturali, sulle dinamiche funzionali e sul ruolo trasformativo dell’AI nel graphic design. La risorsa si rivela indispensabile per acquisire una comprensione approfondita degli intricati aspetti dell’AI e delle sue profonde implicazioni nel settore del design, fornendo prospettive approfondite sulle capacità dell’AI, sulle sfide e sul suo vasto potenziale nel ridefinire il panorama creativo. “Machines: Design & AI” è una testimonianza tangibile dell’influenza di ChatGPT e delle tecnologie AI nello sviluppo del design. Inoltre, la sinergia tra esseri umani e intelligenza artificiale ha perfezionato i testi, assicurando chiarezza e impatto al manuale, dimostrando così le potenti capacità di questa fusione.

Bio:
Emanuel Simionato, freelance visual designer (classe 2000), con particolare interesse per la tipografia, la motion e il branding. Attualmente, al Politecnico di Milano, dopo essersi laureato all’Università IUAV di Venezia nel 2023. Nel 2022, con un’esperienza allo Studio Tassinari/Vetta a Trieste. Il gruppo: Sette studenti della Magistrale in Comunicazione del Politecnico di Milano, con visioni e percorsi diversi. Uniti da un approccio tipografico e tecnico ai fini di sviluppare MACHINES.

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Pagine queer. Le riviste indipendenti come luogo d'intersezione. // Serena De Mola

Descrizione progetto

“Pagine queer” nasce nel 2023 come ricerca personale di tesi magistrale allo Iuav di Venezia. È stato esposto per un breve periodo nella mostra concomitante al seminario “Small Books” (Università di Bolzano, novembre 2023).

Concept:
Pagine queer esplora la relazione tra la rappresentazione della comunità queer e la progettazione grafica dei magazine indipendenti. La base teorica investiga la connessione tra semiosfera, stereotipo e movimenti politici LGBTQIA+, mentre l’approccio empirico della ricerca si concentra sui contesti visuali, sociali e storici attraverso sei casi studio di riviste indipendenti italiane ed europee dagli anni novanta a oggi. La ricerca riflette su come il design possa essere uno strumento trasformativo che resiste al canone visuale e sociale — e concepisce le riviste indipendenti come un luogo dove queste strategie di resistenza possano essere messe in atto dalla comunità queer.

Bio:
Tra Bari e Venezia, ha conseguito una laurea magistrale in design della comunicazione visiva presso l’università Iuav di Venezia. La sua pratica si concentra sulle relazioni tra il design e le sue possibili declinazioni sociopolitiche, con una forte prospettiva femminista intersezionale.

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Natural Awakening // Christian D'Aprile, Lorenzo Oliveri - Mycelio Studio

Descrizione progetto

Natural Awakening è il progetto personale di Simone Risi, il quale ci ha commissionato la realizzazione sul lato grafico. L’intro del libro riassume la riflessione che compie l’autore: “FUOCO E ACQUA, MASCHILE E FEMMINILE, FISICO ED ETEREO. QUESTA È LA GRANDE DUALITÀ CHE HA INVASO LA MIA VITA DA QUANDO MI SONO\nACCORTO DI ESISTERE.” Non è stato candidato per altri concorsi ed è stato esposto a Bologna all’ Italian Art Touch Gallery.

Concept:
Il tema principale del progetto è la riflessione e il dualismo dell’esistenza. La fase progettuale si è incentrata molto sul coniugare il lato poetico del contenuto con il lato fotografico, cercando di delineare un’estetica ben precisa, ponderando layout e tipografia.

Bio:
Graphic designer specializzato in comunicazione, branding, tipografia ed editoria. Nato e cresciuto in Brianza, il mio percorso è stato segnato dall’amore per l’arte e la tipografia. Quello che iniziò come un semplice interesse è divenuto una passione e una professione che coltivo con grande fame. Mycelio Studio: Collettivo indipendente specializzato in comunicazione, branding, editoria, tipografia, web design. Guidato da Christian D’Aprile, Lorenzo Olvieri, Alessandro Briscommatis.

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MetaverScope - Istantanea del metaverso al 2022 // Barbara Roncalli

Descrizione progetto

Il progetto nasce come tesi di laurea magistrale nella seconda metà del 2022 e viene concluso a giugno del 2023. MetaverScope è tra i progetti selezionati nella Longlist di Information is Beautiful 2023.

Concept:
MetaverScope è un progetto data-driven che analizza il panorama contemporaneo che si sta sviluppando intorno alla tecnologia del metaverso, con l’obiettivo di individuare gli attori primari che compongono il sistema e i rapporti di forza tra i vari soggetti, e di restituire un resoconto concreto delle dinamiche che caratterizzano gli ambienti virtuali analizzati in una fase specifica della loro evoluzione. Per raggiungere questo obiettivo, sono stati applicati dapprima metodi digitali (Rogers, 2013) per le operazioni di tracciamento e di raccolta dei dati, e successivamente strumenti di visualizzazione dei dati nelle fasi di analisi e rappresentazione degli stessi. Tale metodologia ha permesso di sviluppare una profonda comprensione del contesto tecnologico che caratterizza il metaverso, da cui è nato MetaverScope, un prodotto editoriale che mira a sintetizzare gli insight emersi nella fase di ricerca. L’artefatto consiste in un atlante che, attraverso rappresentazioni visive, espone le complesse relazioni e le dinamiche emergenti tra le piattaforme di metaverso, aziende, tecnologie e società, fornendo così un quadro generale del panorama contemporaneo.

Bio:
Laureata in Design della Comunicazione presso il Politecnico di Milano, Barbara Roncalli lavora attualmente nell’ambito dell’Information Design presso un Istituto di Ricerca di Milano. Il progetto presentato consiste nella tesi di laurea magistrale realizzata al termine del ciclo di studi, concretizzando in un oggetto fisico la passione per le pratiche proprie della Data Visualization e l’interesse per la ricerca di pattern sociali nell’approccio a tematiche tecnologiche attuali.

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