Motion Graphic
2021

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Hello world, this is my first NFT // Martino Piaggi

Descrizione progetto

Concept

Da amante dell’astronomia e da studente di ingegneria informatica, ha voluto immaginare una grafica nella quale venissero riprese le idee di simulazione dell’universo. Ma viene anche ripreso il concetto di universi alternativi e ‘innestati’, quest’ultimo concept nato semplicemente dall’esigenza e desiderio di voler fare un video loopabile. Ci sono poi inseriti, quasi come fossero easter eggs vecchie sue grafiche ed elementi che giá ha raffigurato/riportato in precedenti lavori.

Bio

Martino Piaggi è uno studente e artista 3D di Milano, Italia. La sua arte si ispira al luogo in cui si intersecano creatività, scienza, fisica, matematica e tecnologia. All’età di 7 anni ha scoperto il computer e le sue illimitate possibilità di trasmettere le sue idee attraverso video, animazioni ed effetti speciali. A 14 anni usava la sua conoscenza di base degli angoli di ripresa per realizzare animazioni 3D e sperimentava con la CGI. Oggi studia Ingegneria Informatica al Politecnico di Milano e il suo campo di studi gli ha aperto un’altra nuova strada creativa: i videogiochi.

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Motion Graphic
2020

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Come fanno le onde // Antonella Autuori

Descrizione progetto

Il progetto “Come fanno le onde” nasce il pomeriggio del 16 luglio 2020, in piena pandemia durante la parziale quarantena. L’autrice aveva deciso di approcciarmi all’utilizzo di un nuovo software, TouchDesigner, un linguaggio di programmazione visuale basato su nodi che permette di creare, come in questo caso, progetti di arte generativa. Il progetto non è mai stato candidato per altri concorsi, ma è sempre rimasto lì alla portata di tutti gli utenti di IG, sul suo profilo pubblico.

Concept

Il modo di creare dell’autrice solitamente non segue mai un obiettivo prestabilito, solita a lasciarsi trasportare da ciò che emerge ad esempio nel processo di sketching o di sperimentazione di un nuovo software, come in questo caso, e far sì che sia l’emozione che scaturisce la materialità di una texture, il colore pieno di uno sfondo o il tratto di un pennello, la guidi verso la soluzione finale del progetto. Anche per questo progetto “come fanno le onde” ,ha iniziato in primis a comprendere come con TouchDesigner potesse creare una serie di particelle e farle muovere in questo spazio infinito, da lì, non sa dire come è arrivata alla forma finale che hanno assunto o meglio, non saprebbe ripercorrere i passaggi tecnici nello specifico, ma ricorda, che quando scelse di avvicinare tra di loro in un unica forma circolare e coesa quelle particelle, sentiva il bisogno di ritornare alla vicinanza, quella vicinanza che la pandemia ci aveva tolto da ormai quasi 6 mesi.

Bio

Classe ’96, nata a Salerno ed ormai adottata da Milano da circa 7 anni. Ha una formazione ibrida avendo conseguito la laurea triennale in Design degli Interni presso il Politecnico di Milano e avendo successivamente proseguito con una specializzazione in Design della Comunicazione, portata a termine nell’aprile 2021. Negli ultimi due anni ha concentrato le mie esperienze formative e lavorative nel mondo della data visualization e dell’information design. Affascinata dall’idea di poter sperimentare e ideare molteplici soluzioni visive che permettano di raccontare in modo funzionale un set di dati, conferendogli allo stesso tempo un tono, un linguaggio ed un trattamento visivo che raccontino parte della storia in modo accattivante ed inaspettato.

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2020

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Case-study_011 // Baransu - Michael Barteloni, Matteo Gualeni

Descrizione progetto

Il progetto è stato creato nell’ ottobre del 2020. Come da titolo è l’undicesimo elemento della raccolta case-study, nella quale etichettiamo le nostre sperimentazioni di patch e interazioni sinestetiche audiovisive. Il progetto non è stato esposto e non si è candidato ad altri concorsi. È un post nel mare digitale.

Concept 

Il cuore di “case study” è la passione dello studio nelle nuove possibilità tecnologiche che offre la computazione nel territorio audiovisivo. L’interazione e comunicazione in tempo reale di due computer che elaborano e scambiano dati offre un territorio fertile d’esplorazione semiotica. I segni indexicali progettati e poi programmati sono stati portati alla radice, all’essenza del segno grafico per un’ analisi priva di qualsiasi ornamento che si intrometesse nella generazione della struttura sinestetica. L’elemento visivo subisce una relazione delicata con due corpi invisibili che la plasmano fino a quando una, il suono, cessa il suo processo di genesi per lasciare la presa all’elemento visivo per completare la sua generazione.

Bio

Baransu (dal Giapponese: equilibrio) è la collaborazione tra il musicista Matteo Gualeni e il graphic designer Michael Berteloni. L’obiettivo principale è quello di plasmare, attraverso l’interazione in tempo reale, la sinestesia tra il mondo dell’udibile e quello del visibile, creando una fertile dimensione percettiva. Prevalentemente influenzati da raster-noton, warp anni ’90, release r&s e anche dall’estetica cyber e post-natural, la ricerca riguarda la rielaborazione di informazioni simbiotiche percepite nelle strutture naturali e digitali in grafica generativa e composizione sonora.

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