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Estetica senz'etica // Chiara Poiani
Descrizione progetto
Nato nel 2021, anno internazionale della frutta e della verdura secondo l’Onu, il progetto vuole trasmettere il messaggio che un corpo o un frutto imperfetti non sono sinonimo di cattivo e che persino alla base della sopravvivenza umana c’è una ricerca della perfezione estetica, come fosse sinonimo di bontà.
Concept:
Il 45% dello spreco alimentare interessa i prodotti ortofrutticoli. Uno dei motivi è la richiesta da parte del mercato di prodotti esteticamente perfetti. Questa selezione innaturale va incontro inevitabilmente alla mancanza di prodotti che possiedono tali caratteristiche, poiché i terreni subiscono sempre più danni a causa del cambiamento climatico. Questi danni determinano una modifica dei prodotti, che risultano imperfetti – come danni della buccia, colori disomogenei, forme non standard. Risulta paradossale come in un periodo in cui si combatte per l’accettazione del corpo in tutte le sue forme e differenze, anche per il cibo siano presenti dei canoni estetici che ne influenzano la scelta da parte del produttore, del venditore, del consumatore. Estetica è il sentimento che rimanda all’armonia con la natura, etica è quello del rispetto per essa. Come può un’estetica vivere senza etica? Inoltre, l’imperfezione, non è forse una caratteristica intrinseca nel significato stesso di natura?
Bio:
Ho studiato all’Università IUAV di Venezia, all’indirizzo Product and Visual Design. Durante la laurea ho iniziato a lavorare, e da lì in poi ho continuato fino ad ora come graphic designer freelance. Mi piace il mondo dell’illustrazione e della fotografia. Amo soprattutto guardare le cose intorno a me attraverso punti di vista diversi e in continua evoluzione. Ciò che mi caratterizza è il desiderio di imparare sempre cose nuove, esplorando ogni aspetto di qualcosa che mi appassiona, come il design visivo.
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