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Eye don't think so // Oliviero Bonini

Il cervello, obbligato a processare ogni informazione raccolta dai cinque sensi, rimane schiacciato dal peso di tutti gli stimoli che riceve, soffocando così processi creativi e razionali. La vista ne è la causa principale, sovrastimolata da tutti i contenuti digitali che quotidianamente consumiamo. 

Concept 

In un’epoca in cui il tempo medio di utilizzo giornaliero dello smartphone è di oltre 4 ore e mezza e in rapida crescita, raggiungendo in media tra le 5 e le 7 ore al giorno per Millennials e Gen Z, la vista, considerata da molti come il più importante dei cinque sensi risulta costantemente essere 

sovrastimolata, in particolar modo se si somma al tempo passato davanti al pc di circa 6 ore al giorno, per un totale davanti allo schermo spesso oltre mezza giornata. 

In che modo questo influisce sul cervello? Non viene forse schiacciato e soffocato sotto il peso di tutte le informazioni (per lo più futili) che deve elaborare ogni millisecondo? Il peso, apparentemente dorato, di tutti questi stimoli tanto facili da elaborare che da dimenticare, spreme il cervello sottraendo spazio a pensieri più complessi, costruttivi e introspettivi, che non fanno altro che accumularsi e compattarsi, spesso fino ad intralciare la sfera della salute mentale. 

Bio 

Ex studente Polimi, triennale in Design della Comunicazione conclusa nel 2020, sono appassionato del mondo 3D ma spesso troppo preso dal processo creativo per dedicarmi a postare i risultati sui social. Nel tempo libero viaggio alla ricerca di scorci da fotografare e punti di vista alternativi al mio con cui confrontarmi e da cui trarre ispirazione.