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Il ponte silenzioso // Matteo Pulina
Descrizione progetto
Questo progetto nasce come conseguenza al crollo del Ponte Morandi di Genova: vuole raccogliere le emozioni scaturite dalla tragedia e restituire un ruolo comunicativo a chi ha vissuto quei momenti in modo diretto: sopravvissuti, sfollati, soccorritori, ma anche i semplici abitanti della Valpolcevera. Il libro, nella fase di stampa e rilegatura, ha coinvolto i detenuti della Casa Circondariale di Pontedecimo (in Valpolcevera) e l’intero ricavato della vendita è destinato a progetti educativi curati da associazioni già presenti sul territorio.
Concept
Tutto è partito dal concetto di spazio: lo spazio che ha lasciato il crollo del ponte, il vuoto che concettualmente è stato creato dentro di noi. Si è voluto ridare spazio alle persone che il trauma lo hanno vissuto sulla loro pelle catalogando i pensieri attraverso le emozioni corrispondenti. L’intento è trasmettere un’idea di sospiro prima di cominciare a leggere: questo libro vuole essere uno spazio bianco in cui riflettere, uno spazio che rimarrà sempre, al di là di ogni tipo di ricostruzione. Il libro è corredato da un segnalibro: come una bussola, aiuta a orientarsi nella lettura per non perdere il segno dell’emozione che si sta ripercorrendo. Chi legge diventa parte attiva del libro, interagisce nel momento in cui sceglie liberamente dove poter iniziare la lettura senza perdere la forza emotiva del progetto.
Progetto sperimentale sia per l’unicità del tema trattato ma anche per l’impaginazione grafica dei testi, per il ritmo ondulatorio in cui si viene immersi fruendo del libro, per la volontà di non inserire nessun elemento grafico al di là di quelli effettivamente necessari (un minimalismo quasi estremo). La fotografia dell’oggetto ricalca queste tematiche in modo naturale.
Bio
Classe ’94, Genovese. Appassionato di comunicazione, graphic design e pasta al pesto. Amante delle cose belle, come la Sampdoria, la cultura hip-hop, il nichilismo e la pasta al pesto. Serio candidato al ruolo di migliore amico di Greta Thunberg. Gli piace viaggiare solo con uno zaino ma anche lasciare aperte mille schede su Google. Nel tempo libero si ingegna per azzerare il suo tempo libero. Mantra personale? “Sostieni la tua città. E mangia la pasta al pesto”.
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