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Retroforma, la scoperta di sè attraverso l'intelligenza artificiale // Francesca Cozzolino
Descrizione progetto
Quante volte, noi designer o creativi ci siamo sentiti dire queste parole: “Hai sbagliato! Non è così che si progetta! Non è così che funziona!” Ed ecco che l’errore è diventato il principio cardine su cui si sviluppa l’intero processo del mio progetto di tesi. Nell’immaginario comune l’errore è considerato un limite, ma con questo progetto vi dimostrerò che non è esattamente così. E quale strumento migliore per dimostrare che l’errore e il caso spesso sono sinonimi di creatività, se non quello che ci viene offerto dall’intelligenza artificiale?. (Ci tengo a specificare inoltre che il progetto è nato più di un anno fa, quando l’intelligenza artificiale era ancora in fase sperimentale e non era ancora del tutto entrata a far parte delle nostre vite come oggi). Queste immagini sono state prodotte con il software di Ai Midjourney attraverso dei comandi testuali e attraverso un vero e proprio dialogo basato su domande che ho posto al software. Il progetto, intitolato “Retroforma: La scoperta di sé attraverso l’intelligenza artificiale”, si compone di tre serie fotografiche. La prima esplora il tema della maschera, rappresentando la percezione dell’essere tra forma e identità. La seconda affronta le emozioni, cercando di comprendere le percezioni umane attraverso scenari tipici. La terza serie si concentra sulla decontestualizzazione emotiva, evidenziando la contrapposizione tra stato d’animo e luogo. Il progetto abbraccia l’errore come elemento creativo, sottolineando come l’intelligenza artificiale possa supportare nuove forme di creatività. L’obiettivo è ridefinire la concezione negativa delle macchine, dimostrando che strumenti come Midjourney possono contribuire a una creatività innovativa. E come disse David Holz, il fondatore di Midjourney «L’obiettivo è rendere gli esseri umani più fantasiosi, non creare macchine fantasiose».
Concept:
Il progetto abbraccia l’errore come elemento creativo, sottolineando come l’intelligenza artificiale possa supportare nuove forme di creatività: Strumenti come Midjourney supportano e accentuano nuove forme di creatività, dovute molto spesso anche all’errore, i risultati non sono sempre precisi e delle volte ritroviamo difronte delle cosiddette anomalie ed imperfezioni. Il progetto è composto da delle immagini che sono state prodotte con il software di Ai Midjourney attraverso dei comandi testuali e attraverso un vero e proprio dialogo basato su domande che ho posto al software; un dialogo che apre ad ulteriori domande, che possono ora essere attivate dall’AI come portale verso dimensioni fantastiche, o crudeli riflessi di una realtà che non ci piace. Il progetto, intitolato “Retroforma: La scoperta di sé attraverso l’intelligenza artificiale”, si compone di tre serie fotografiche. La prima esplora il tema della maschera, rappresentando la percezione dell’essere tra forma e identità. La maschera è espressione di presenza, rappresentazione della propria identità, ma allo stesso tempo la maschera è anche protezione. La seconda affronta le emozioni: Percezioni e rappresentazioni. Nel prompt descrivo quelli che sono degli scenari tipo, sarà l’intelligenza artificiale, a fare un viaggio introspettivo dentro di noi e a capire quale emozione corrisponde a tale contesto. La terza serie si concentra sulla decontestualizzazione emotiva, estrarre dal proprio contesto: Le immagini prendono vita in una decontestualizzazione che vede una contrapposizione tra stato d’animo e luogo. Il mio progetto ha avuto questa doppia valenza: Da una parte ha sfruttato in modo positivo l’errore derivato dalla macchina e dall’altra ha avuto come obiettivo quello di rivalutare la concezione negativa della macchina che tanto temiamo, a favore di una creatività nuova.
Bio:
Mi chiamo Francesca, ho 24 anni e sono laureata in graphic design e comunicazione visiva e ho un ottima capacità riassuntiva.
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