Matera segni immagini relazioni verifiche
“Il presente reinterpreta e interroga la tradizione e a lei chiede risposte. La tradizione è essenziale, ma è essenziale metterla alla prova.” (Franco Cassano). “[…] Matera, Città dei Sassi. […] È ancora valido questo slogan oppure c’è bisogno di nuove attribuzioni di senso rivolte piuttosto ad un pluriverso di storie e culture che si incrociano tra loro, si avvicinano e si confrontano a livello globale?” (Mario Cresci, tratto dalla prefazione del libro).
Il volume mette a confronto l’intangibile identità della capitale del mondo contadino e le profonde innovazioni tecnologiche del nostro secolo in un gioco di rimandi, dubbi, nuove intuizioni. In quest’ottica, la pubblicazione tenta di portare un contributo sperimentale nell’editoria di ricerca italiana. Il racconto della città si avvale di materiali già utilizzati, segni e immagini della cultura lucana messi in rapporto con riproduzioni di altri luoghi, testimonianze e oggetti appartenenti ad altre storie e contesti. Alla base della ricerca, uno zibaldone di fotografie, illustrazioni, grafiche e testi raccolti senza un ordine preciso da lavori già prodotti, immagini di repertorio, nuove fotografie, scansioni, ritagli, frammenti, all’interno di una narrazione in grado di assegnare nuovi valori e funzioni agli abbinamenti e al flusso delle immagini, reinterpretati dall’osservazione privilegiata di ognuno.
Nella ricomposizione della moltitudine di frammenti, apparentemente disarticolati, il libro descrive un inganno visivo capace di mettere alla prova l’occhio frastornato dell’osservatore, chiedendo a esso uno sforzo di fantasia nell’immaginare connessioni possibili nel tempo e nello spazio. Ogni doppia pagina, aperta a differenti interpretazioni e riferimenti, rilancia la candidatura della città a Capitale Europea della Cultura 2019. Il libro è un ritratto di Matera lungo tre generazioni e diviso in quattro capitoli: la città, gli abitanti, il lavoro, la cultura. “Nelle pagine scorrono le icone delle immagini poste sullo stesso piano temporale, immagini, decontestualizzate e riproposte, messe a confronto in senso diacronico per ironiche o critiche analogie di segni, di memorie calamitate per stare insieme ed essere lette non solo come icone. Sono immagini che fanno pensare a storie che ogni persona ha sedimentato nella mente e il supporto cartaceo del libro si presta ancora una volta a diventare oggetto e luogo permanente di lettura e di riflessione.” (Mario Cresci, tratto dalla prefazione del libro). Il volume culmina con una sezione fotografica sulla città così come appare oggi. Infine gli apparati testuali e di approfondimento illustrano la scelta delle immagini.