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Eyes on the Netherlands

Stefano Zappia

Dirty Hands

I cambiamenti dovuti all’innovazione tecnologica e ai nuovi ritmi di vita hanno modificato profondamente i cicli produttivi e le espressioni artigianali del nostro Paese. Tuttavia il territorio italiano preserva un’immensa ricchezza intangibile, fatta delle conoscenze mantenute in vita dagli artigiani che lavorano secondo le tecniche tradizionali e producono oggetti e manufatti di grande pregio. Questi uomini e donne, giovani e anziani sono depositari di antichi saperi, appresi dai nonni e dai genitori, e custodiscono arti e pratiche del passato che molto raccontano della nostra Penisola.

Il confronto con questi artigiani consente di recuperare la memoria di antiche arti, conservarne la testimonianza e in qualche modo veicolarne i saperi. Ammirare le abili mani artigiane al lavoro è l’occasione per riscoprire, diffondere e mantenere vivo il nostro inestimabile background identitario.

Dirty Hands è la rivista che dà voce al genius loci della penisola italiana, passando per le mani di chi tramanda e testimonia l’antico sapere dell’artigianato locale. È come uno spazio di conoscenza e confronto con protagonisti di eccellenza nel campo del “saper fare”.

La pubblicazione mira non solo a promuovere questi antichi mestieri, legati all’identità e alla tradizione, ma anche a riattivarli nel presente, mettendo le loro produzioni in costante dialogo con le traiettorie del design, dello stile di vita e dei comportamenti delle nuove generazioni. La complementarietà tra le tradizioni e le sue nuove forme ed espressioni sono il motore di ricerca per la rigenerazione e la riappropriazione della cultura artigianale. Attraverso articoli, dibattiti e interviste, DH si impegna a dare visibilità a tutte le realtà artigianali che meritano di essere conosciute.