Throwback – Talk
I designer ed i professionisti del panorama internazionale sono stati invitati a condividere le intuizioni ed i processi che li hanno portati a realizzare i loro progetti più importanti all’interno di 8 talk. Dall’illustrazione al branding, dal lettering all’editorial design, gli speaker ospiti della quarta edizione del festival hanno raccontato le loro fonti di ispirazione e i risvolti inaspettati dei loro lavori.
Ad aprire le conferenze il giorno dell’inaugurazione è stata Astrid Stavro, partner di Pentagram dal 2018, che ha condiviso con il pubblico il racconto del suo percorso personale e lavorativo, nonché il suo approccio al mondo del visual design. Dall’apertura del suo studio a Barcellona all’aver aver co-fondato Atlas, la società di consulenza di design di fama internazionale, Astrid ha raccontato con ironia il suo percorso, fatto di scommesse audaci e riflessioni puntuali.
Gli ospiti del venerdì hanno trattato dei lavori per clienti internazionali, sia nell’ambito del graphic design, con lo studio TSTO, sia in quello del lettering, con il collettivo High on type. Il focus si è poi spostato sulle migrazioni e le loro implicazioni con Olivier Kugler ed i suoi reportage e successivamente con Fredrik Elg e Afsana Shuchi del Museum of Movements di Malmo.
Le conferenze del week-end hanno toccato moltissimi temi grazie ai founder di alcuni degli studi più interessanti d’Europa: Folch, Offshore, Classmate, Territory, Spin, Republique e Muttnik. Xaver Barrade, lead creativo del Google creative Lab di Londra, ha parlato dell’evoluzione della tecnologia e dei i confini di ciò che i designer possono realizzare, soprattutto nell’ambito dell’apprendimento da parte delle intelligenze artificiali. Il momento di punta è stato rappresentato dal Saturday Night Talk tenuto dai membri di Design Studio (Londra), Alex Johns e Campbell Butler, che hanno raccontato i loro progetti più originali e l’impatto che questi hanno avuto sul pubblico.
La domenica è stata la volta di Spassky Fischer e Eye Magazine, con un focus sull’editoria design, per poi passare agli interventi di Thonik, Dude, Studio Feixen, Synopsis e Dalton Maag. Yard Said, giovane artista siriana, infine ha raccontato il suo progetto “The Refugee Nation”.